di MARIELLA ZADRO –
VITERBO – Dopo 750 anni, il documento che ricorda l’evento drammatico dei porporati chiusi in clausura (dal latino cum clave) ad opera del podestà e del capitano del popolo, è ritornato nella sede originaria.
Infatti, alla presenza della Sindaca Chiara Frontini, del vescovo Lino Fumagalli, dell’assessore alla bellezza del Comune di Viterbo Vittorio Sgarbi , il questore Giancarlo Sant’Elia e alle autorità militari e della sovraintendenza, la pergamena è stata sistemata in una teca nella sala Gualterio del Palazzo di Papi, proprio dove fu redatta tra il 1268 ed il 1271 che vide l’elezione di Tebaldo Visconti che prese il nome di Gregorio X.
Dopo il taglio del nastro, la sindaca ha preso la parola per un saluto:
“Oggi è un momento molto importante per la comunità. Un grazie al commissario straordinario del Concorso Biblioteche dott. Paolo Pelliccia che ha conservato il documento per molti anni, ma la sede espositiva più logica per la sua conservazione, è proprio in questo ambiente. Ringrazio tutte le persone e le autorità che si sono adoperate, in breve tempo, alla realizzazione di quest’ evento”
A seguire il vescovo, che ha ripercorso la storia del primo Conclave della cristianità.
Al termine, il critico Vittorio Sgarbi, ne ha tracciato un profilo artistico: il documento è in buono stato conservativo, ci sono ancora tutti i sigilli originali in ceralacca dei cardinali elettori.