La pioggia non ferma il focarone di Bagnaia (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI

VITERBO –   16 gennaio 2023: grande ritorno del “Focarone” di Bagnaia, la catasta di legna, alta più di 8 metri che arderà tutta la notte, a piazza XX settembre, nel cuore dell’antico borgo. Un fuoco di speranza, di preghiera, di pace e tradizione. Un fuoco di unione e condivisione di ideali e memoria, in cui passato e presente si uniscono per un futuro migliore.

Il “grande fuoco”, in onore di Sant’Antonio Abate, ha preso vita alle ore 18.30, nonostante il freddo e la pioggia ed è il risultato di un anno di lavoro da parte del Comitato del Sacro Fuoco, composto da giovani che, con orgoglio, passione ed entusiasmo, continuano a portare avanti la storica e sentita tradizione identitaria bagnaiola. Tanta gioia, fra un brindisi e un abbraccio per i ragazzi del Comitato che hanno dato vita a questa magica serata.
Nonostante le difficoltà, il fuoco arde, portando luce e calore nelle tenebre, dopo il buio periodo di covid.
Non sono mancati momenti profondi di preghiera, alla presenza del Vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza, che ha detto: “Questo fuoco deve rappresentare il nostro desiderio di veder bruciare simbolicamente tutto il negativo che c’è nelle nostre relazioni”. Il Vescovo ha impartito la benedizione ai fedeli.
Purtroppo la legna bagnata ha generato un po’ troppo fumo e molte persone, dopo il corteo e l’accensione, hanno lasciato la piazza.
A seguire dovrebbe svolgersi la cena tipica,  allietata da musica dal vivo, pioggia permettendo. I tipici cavallucci e le pizze fritte per i più golosi, atmosfera di festa e gioia, nonostante il maltempo. Presenti la sindaca di Viterbo Chiara Frontini, assessori e consiglieri comunali, il Comandante della Polizia locale Mauro Vinciotti, il capitano dei Carabinieri Felice Bucalo, il presidente del comitato del focarone e del corteo storico della città.

”Il fuoco sia anche l’espressione del desiderio di vita e di condivisione – ha sottolineato il vescovo Piazza – ricordandovi la voglia di dare luce al calore delle relazioni”.

Il culto di Sant’Antonio Abate è uno dei più sentiti e diffusi in diverse zone d’Italia.

Il Santo è considerato protettore degli animali e del bestiame ed è legato alla protezione dalle malattie e dalle epidemie, come testimoniato dal significato simbolico dei principali elementi iconografici che lo identificano, tra cui il Tau, il maiale, il bastone con il campanellino e il fuoco ai suoi piedi. E’ proprio il fuoco l’elemento che più di tutti, oggi, viene utilizzato per ricordare il Santo, che sia o meno il patrono delle località in cui viene celebrato con feste e manifestazioni folkloristiche.
Domani, mercoledì 17 gennaio, in piazza si celebrerà la Santa Messa dalle 10.00 alle 12.00 con la benedizione degli animali, per poi lasciare spazio alla degustazione di cioccolata calda e Cavallucci di Sant’Antonio.

 

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