La poesia di Cristina Campo

di LORENA PARIS – Questa settimana è di scena Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini. Scrittrice, poetessa, studiosa e traduttrice italiana che ci ha lasciato nel 1977.
Una donna raffinata, schiva e riservata, ma che ha intessuto, peraltro, sodalizi con grandi letterati ed artisti del suo tempo, segnando il mondo poetico e culturale del novecento.
I cari utenti di questa rubrica potranno conoscere tanto e meglio della Campo consultando il sito

www.cristinacampo.it

dove sono riportate ampie panoramiche sulla sua vita, sia personale che letteraria e quanto ha lasciato in eredità culturale ai suoi appassionati lettori.

Qui, vi propongo – in testo ed in audio – una delle sue poesie più lette e che io amo.
È un testo che scardina dal linguaggio poetico del passato, così come tanti altri suoi versi. Una conferma di poesia moderna, di veritiera armonia del suo tempo.
Un distillato discreto di comunicazione d’amore. Bello, il richiamo al miele dentro diafani vasi, sotto mille e seicento anni di lava: elegante riferimento alle eruzioni vulcaniche che hanno pietrificato attimi di vita e di vite, nonché al venire alla luce di un vaso di miele: quanto di biondo e dolce può restare intatto e odoroso, nel buio, per secoli.
Nel finale della poesia, non una promessa ma una certezza: quella di riconoscere l’amore dentro il silenzio dell’eternità.

Dalla silloge “Passo d’Addio”

Amore, oggi il tuo nome
al mio labbro è sfuggito
come al piede l’ultimo gradino…
ora è sparsa l’acqua della vita
e tutta la lunga scala
è da ricominciare.
T’ho barattato, amore, con parole.
Buio miele che odori
dentro diafani vasi
sotto mille e seicento anni di lava –
ti riconoscerò dall’immortale
silenzio.
Cristina Campo


Ascolta la poesia dalla voce di Lorena Paris


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