La poesia di Livia C. Candiani

di LORENA PARIS –

Dopo aver dedicato, per varie settimane, questa mia rubrica ad alcuni cenni sulla Poesia e sui principali elementi del linguaggio poetico, nonché varie informazioni sugli haiku, questo martedì, inizierei con consigli di lettura poetica, in base alla mia esperienza di approccio al mondo della Poesia avvenuta ormai più di dieci anni fa , alla evoluzione del mio linguaggio poetico che è certamente maturato rispetto agli inizi ed anche ai miei gusti!
Tralasciando i classici che in linea di massima tutti conosciamo, mi soffermo, da questa settimana, su qualche Poeta contemporaneo, poco noto ai non appassionati e cultori della poesia moderna.
Per iniziare, vi consiglierei di leggere le poesie
di Livia Chandra Candiani, i cui versi sono nelle mie corde. Poesie, le sue, di immagini luminose e forti, di assoluta ricerca di significato e bellezza, di simboli e suoni, di uso delle parole fuse con splendide metafore e similitudini.
Preziosa la sua silloge “ Fatti Vivo”
ed. Einaudi , 2O17.

Segue un suo testo poetico con la mia voce in audio, tratto da
“La bambina pugile ovvero la precisione dello amore”
ed. Einaudi, 2014

Dunque, per ascoltare
avvicina all’orecchio
la conchiglia della mano
che ti trasmetta le linee sonore
del passato, le morbide voci
e quelle ghiacciate,
e la colonna audace del futuro,
fino alla sabbia lenta
del presente, allora prediligi
il silenzio che segue la nota
e la rende sconosciuta
e lesta nello sfuggire
ogni via domestica del senso.
Accosta all’orecchio il vuoto
fecondo della mano,
vuoto con vuoto.
Ripiega i pensieri
fino a riceverle in pieno
petto risonante
le parole in boccio.
Per ascoltare bisogna aver fame
e anche sete,
sete che sia tutt’uno col deserto,
fame che è pezzetto di pane in tasca
e briciole per chiamare i voli,
perché è in volo che arriva il senso
e non rifacendo il cammino a ritroso,
visto che il sentiero,
anche quando è il medesimo, non è mai lo stesso
dell’andata.
Dunque, abbraccia le parole
come fanno le rondini col cielo,
tuffandosi, aperte all’infinito,
abisso del senso.

Chandra Livia Candiani


Ascolta il testo dalla voce di Lorena Paris


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