La poesia di Livia Chandra Candiani

di LORENA PARIS –

VITERBO – Questa settimana, ancora protagonista della mia rubrica è Livia Chandra Candiani, grande poetessa contemporanea, di cui leggo, nell’audio, una suggestiva poesia, ritmata da alcune anafore. Versi scarni, ma fluidi, diretti, precisi, essenziali. Senza sbavature o facili retoriche.
Le efficaci metafore del nostro tempo, del nostro essere, sono dentro questa piccola storia poetica che la Candiani ci racconta: uno sguardo, una constatazione sul come siamo, e poi,
un’esortazione a sognare e ad agire.
Un messaggio d’ amore , una voce di speranza, un dardo di luce che va a segno perché segue la traiettoria della Poesia.
Includo sempre nelle mie perfomance poetiche, i versi di Livia C. Candiani, perché ben conosco l’impatto emotivo delle sue parole sul pubblico: una sorta di reciproca osmosi della suggestione, attraverso il suono della mia voce, dedicata e grata a tanta bellezza.

Siamo pioggia di muri
note cadute a terra
siamo semi di spazi
siamo e non siamo,
fratelli terrestri
di custodi di piú invisibili
soglie. Custodiamo
passi senza sosta senza
gratitudine, siamo spalle
di allegri trapezisti
senza slancio,
guarda noi
dormiamo.
Sono le nostre spalle
il miglior punto
d’appoggio
per sognare il mondo
senza segni
la visione quieta.

~~


Ascolta la poesia dalla voce di Lorena Paris


Chandra Livia Candiani nasce nel 1952, a Milano.
Queste le sue più note pubblicazioni:

Io con vestito leggero
(Campanotto, 2005)
La nave di nebbia. Ninnananne per il mondo
(La biblioteca di Vivarium, 2005)
Bevendo il tè con i morti
(Viennepierre / Interlinea, 2007)
La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore
(Einaudi, 2014)
Fatti vivo
(Einaudi, 2017).
Vista dalla luna
(Salani, 2019)

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