“La Rosa di Dante”, dal nuovo libro di Rescifina un incipit per rivitalizzare il centro storico

di DIEGO GALLI –

VITERBO – A 700 anni dalla sua morte, l’Italia continua a inchinarsi e a riverire il genio del Sommo poeta Dante Alighieri. Lo si fa in particolar modo a Viterbo, capoluogo della Tuscia, dove il giornalista e scrittore siciliano Giuseppe Rescifina – talmente innamorato del Viterbese da sceglierlo come luogo di residenza per la vita – ha presentato stamattina il suo ultimo scritto “La Rosa di Dante”, quello che il suo stesso autore ha definito come: “Non solo un saggio, ma una sorta di guida turistica, poiché ripercorre quei luoghi e quei sapori che i pellegrini erano soliti vivere alla sua epoca”.

In effetti, la stessa amministrazione viterbese, negli anni, ha sempre ricordato, innumerevoli sono le citazioni e gli episodi danteschi che riguardano la provincia di Viterbo. Dal Bullicame alla Torre di Dante di Tarquinia, passando dall’immancabile Faggeta vetusta (presunta “Selva oscura” di Dante), fino ad arrivare a Piazza del Gesù, location selezionata appositamente per questa presentazione poiché, come ha ricordato Rescifina: “Proprio qui si consumò l’assassinio del Principe Enrico di Cornovaglia il 13 marzo 1271, ricordato da Dante”.

Alla presentazione, al fianco di Giuseppe Rescifina, il presidente di Confesercenti Vincenzo Peparello, da sempre in prima linea per difendere i commercianti e per sollevare l’asticella dell’attenzione degli enti pubblici nei confronti dei problemi economici aggravati oggi dalla pandemia Covid.

“La riprese resta difficile – ha dichiarato Peparello – soprattutto per il turismo e il settore agroalimentare, direttamente collegato. La fiducia dei turisti stranieri nei confronti dell’Italia resta molto tiepida e persino grandi città d’arte come Roma soffrono. Qui, nella Tuscia, assistiamo alla difficoltà dei commercianti e degli esercenti locali ogni giorno. Luoghi come il lago di Bolsena, solitamente meta prediletta di turisti tedeschi e dei Paesi Bassi, soffrono l’assenza delle prenotazioni, rimpiazzate, tuttavia da un turismo locale, ma meno numero e meno prolungato”.

“Come associazione – ha proseguito – ci sentiamo di affermare che le cose, con l’arrivo dell’estate, miglioreranno, ma resta ancora molto da fare. L’attenzione, soprattutto per quanto riguarda le vaccinazioni, non deve calare. Bisogna correre e pensare subito a quelle legate agli operanti nel settore turistico, dell’agroalimentare e delle ristorazioni”.

Peparello non ha mancato di sottolineare come i Centri storici italiani, primi nel mondo per quanto riguarda la loro bellezza storico-artistica, rappresentino una risorsa importante per rivitalizzare il turismo e, conseguentemente, l’economia del “fu” Bel Paese.

“Il Recovery Plan – ha dichiarato – deve essere sfruttato per recuperare il terreno nei confronti dei nostri competitor europei. I nostri centri storici restano i più belli al mondo, ma le persone, i turisti, che li visitano si aspettano di trovarli efficienti, sicuri, puliti e ricchi di servizi. Fondamentali restano anche i posti auto, che non possono essere più pensati unicamente per sopperire unicamente al fabbisogno dei cittadini residenti”.

La ricetta, per il presidente locale di Confesercenti, è quella di arricchire anche l’offerta per i visitatori e Dante, per l’appunto, potrebbe essere un perfetto esempio con i suoi tanti riferimenti alla Tuscia e alla città di Viterbo.

Tra i riferimenti danteschi alla Città dei Papi, lo scrittore Rescifina ne ha individuato anche un altro, indiretto, che gli ha permesso di titolare il suo più recente scritto. “Perché la Rosa, vi chiederete. Perché Dante ne fa riferimento nel suo Purgatorio e nel suo Paradiso. La ‘Candida rosa’ indica quel luogo dove risiedono tutti i santi e i beati dell’Empireo, il Cielo dantesco”. Un’affascinante riferimento che ci permette, come ha poi spiegato l’autore, di pensare a Santa Rosa, patrona dei viterbesi e indiscutibile simbolo della città anche dal punto di vista dell’attrattiva turistica con il trasporto della sera del 3 settembre. Appuntamento che, si spera, quest’anno potrà tornare a rivitalizzare le vie della città colmandole di persone.

Vincenzo Peparello, inoltre, pensando alle possibilità per dare nuova vita ha anticipato una delle idee in cantiere da parte di Confesercenti: “Stiamo pensando di riportare a Piazza delle Erbe, cuore del centro storico di Viterbo, un mercato delle spezie e delle erbe aromatiche e officiali”.

“La rosa di Dante”, edito da Editrice Silvio Pellico, sarà disponibile alla vendita già da domani a Piazza del Plebiscito di Viterbo, dove partirà alle 16.30 un percorso a tema dantesco tra le vie di Viterbo e sarà disponibile l’annullo ufficiale delle Poste per il Settecentenario della morte del Sommo poeta.

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