La scrittrice Paola Barbato a Viterbo con “Vista da qui. Piccole tragedie quotidiane”

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – La scrittrice di fama nazionale Paola Barbato ha incontrato Viterbo, come primo tassello di una trafila di presentazioni-firmacopie organizzata da Med-Imm.

In realtà, questo percorso sarebbe dovuto cominciare già una settimana fa con Chiara Gamberale, la quale, tuttavia, non ha potuto raggiungere la Città dei Papi per problemi personali.

La Barbato, milanese classe ’71, è, tra le altre cose, una nota fumettista, sceneggiatrice di fumetti e, ovviamente, scrittrice (di thriller, young adult, libri per bambini). Alla sede di Med-Imm a Via S. Maria in Gradi ha presentato, introdotta da Pierluigi Vito, la sua opera “Vista da qui. Piccole tragedie quotidiane”, pubblicata lo scorso anno da Longanesi Editore.

L’occasione, per i lettori di cui alcuni veri e propri “fan”, è stata ottima per approfondire il libro attraverso la conoscenza concreta dell’autrice; i confronti diretti sono stati ritenuti talmente importanti dai viterbesi da mandare l’evento sold-out con largo anticipo. Presenti, tra gli altri, un docente dell’Unitus, Chiara Frontini di Viterbo 2020, Webnovo e il proprietario della Libreria Straffi.

A parte il tono scherzoso iniziale, con il quale al “Perché hai scritto questo libro?” la Barbato ha esordito rispondendo “Perché me l’hanno chiesto”, l’opera è stata affrontata in maniera ordinata e precisa, raccontando ciò che sono stati le cause, i mezzi e i fini con il quale si è proceduto alla scrittura del testo.

L’argomento principale è stato ovviamente la famiglia, intesa nell’ambiente “di casa”, colonna portante dell’opera. A partire anche dalla figlia, la milanese ha introdotto una riflessione sul linguaggio, inteso come sistema di termini e suoni, definendo la propria una “famiglia onomatopeica”.

Interessante è stato entrare nella bottega della scrittrice, con diverse confessioni sui metodi di impostazione della struttura dei personaggi nei propri lavori.

Simpatica e quotidiana, l’autrice come l’opera ha intrattenuto la sala interrogata dal presentatore, illustrando in breve i punti forti del proprio libro, come il rapporto di coppia con “Il Bussola”, compagno dell’autrice, e la propria persona, negli aspetti più stravaganti come quelli riguardanti manie e dipendenze inusuali.

Si è peraltro parlato di un prossimo romanzo, al quale, in qualche modo, anche la nostra Orte sarà collegata!

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