di MARIELLA ZADRO –
VITERBO – Giovedì prossimo 10 aprile alle ore 16:00 la sezione viterbese della Società Filosofica Italiana (SFI) intitolata al Prof. Pasquale Picone, propone un interessante incontro, presso gli ambienti del Museo della Ceramica della Tuscia di via Cavour, 67, gentilmente concessi dalla Fondazione Carivit.
Una tavola rotonda, come è nello stile di questi incontri, per presentare il celebre “Diario del seduttore” del filosofo danese Søren Kierkegaard (1813-1855), considerato uno dei padri dell’esistenzialismo moderno.
Dialogheranno con il pubblico presente anche online, il Prof Aurelio Rizzacasa che ha dedicato a Kierkegaard e alle filosofie dell’esistenza molte e qualificate pubblicazioni, e il Prof. Gianni Garrera, drammaturgo, filologo, traduttore, e curatore di recenti edizioni delle opere estetiche di Kierkegaard (Diario del seduttore e Don Giovanni) e della nuova edizione dei “Diari “dello stesso pensatore danese.
Il Prof. Aurelio Rizzacasa, già docente ordinario di Filosofia morale presso l’Università di Perugia, ha approfondito, con particolare attenzione, alcune delle tematiche etico-filosofiche ed etico-politiche dominanti nel pensiero del Novecento. Ha pubblicato numerosi saggi su varie riviste filosofiche nazionali e internazionali. Tra i libri editi si possono ricordare: Kierkegaard. Storia ed esistenza, Studium, Roma 1984; L’eclisse del tempo. Il fine e la fine della storia, Città Nuova, Roma 2001; La sentinella del nulla: riflessioni sul pensiero di E. M. Cioran, Morlacchi, Perugia 2007; Filosofare nel frammento, Aracne, Roma, 2014.
Il secondo relatore Prof.Gianni Garrera, è docente di Drammaturgia all’Accademia Mediterranea di Napoli, è filologo musicale, traduttore e drammaturgo, nonché curatore del Diario del seduttore e del Don Giovanni di Kierkegaard per i ‘Classici del Pensiero’ BUR e della nuova edizione dei Diari di Kierkegaard per Morcelliana.
“Sotto il cielo dell’estetica tutto è facile, bello, alato; ma quando entra in campo l’etica, tutto diviene allora severo, squallido,
infinitamente noioso”.
Questa una delle riflessioni che propone il “Diario del Seduttore”, che di per sé fa parte di Aut-Aut, opera edita nel 1843, tratta i temi della seduzione e dell’abbandono e vede come protagonisti da un lato Cordelia, un’ingenua ragazza diciassettenne, dall’altro Johannes, il giovane seduttore che la seduce e conquista, annotando le strategie nel suo diario.
Al contrario del Don Giovanni di Mozart, che si impegna per un’immediata “conquista fisica” della donna sedotta e subito abbandonata, Johannes rappresenta un esempio di seduzione “intellettuale”: in effetti, egli è un seduttore psicologico, perché non appaga il proprio piacere nel semplice conquistare o nell’atto in sé, quanto nel ricevere un libero dono d’amore da parte della donna.
In altre parole, il seduttore di Kierkegaard insinua, suggerisce, stimola, agisce spiritualmente, seguendo con precisione l’efficacia progettuale ed esecutiva delle proprie azioni verso la ragazza, ottenendo al termine della complessa opera di seduzione un piacere di tipo psicologico e narcisistico, ma non fisico o sessuale.
Inoltre, nell’opera ci sono considerazioni che inducono a pensare che Kierkegaard parli pure di vita vissuta; più di uno studioso sostiene ancor oggi che il Diario abbia componenti autobiografiche, anche se relative solo ad una parte della vita dell’Autore, sia per gli inevitabili collegamenti che rimandano la figura di Cordelia a quella del suo grande amore Regina Olsen, sia per il giudizio severo che Kierkegaard scrisse, dopo aver intrapreso la vita ascetica, riguardo agli anni della sua giovinezza.
Per i motivi di natura psicologica, oltre che filosofica, appena ricordati, si può capire l’importanza di comprendere davanti a un pubblico almeno gli aspetti più attuali e stimolanti di questo capolavoro ottocentesco della cultura europea, proprio come cercheranno di fare i relatori: Aurelio Rizzacasa e Gianni Garrera.