La sindaca Frontini: “Dies Natalis è la Macchina che porterà Viterbo nel mondo” (VIDEO)

di WANDA CHRUBINI-

VITERBO- La presentazione della nuova Macchina di Santa Rosa è stata preceduta dall’esecuzione di due brani al pianoforte del maestro Piero Salvatori e poi da un bellissimo video di presentazione della Macchina. E’ quindi salito sul palco l’ideatore di Dies Natalis, Raffaele Ascenzi, che ha esordito dicendo: “Ho detto che avrei presentato un progetto e lo avrei fatto se fosse stato all’altezza di Gloria”. E così ha fatto Raffaele Ascenzi, che ha presentato la sua “Dies natalis”, superando la sua stessa “Gloria”,  una Macchina straordinaria realizzata benissimo da Vincenzo Fiorillo e la sua squadra, portata dai facchini in maniera impeccabile. “Quindi ho detto – ha proseguito Ascenzi – o siamo a quel livello lì oppure salutiamo e ci ritiriamo e vediamo quello che offre la città. Invece insieme a degli amici in primis e dei collaboratori tecnici ascenzi e antoniozziche hanno contribuito a fare tutto ciò che io non sarei in grado di compiere,  che sono Antonella Servi e Luca Occhialini, con una costanza incredibile,  hanno seguito questa idea realizzandola nel mio studio”. Ascenzi definisce la sua “Dies Natalis” una macchina complessa, oltre che dal punto di vista del progetto, anche dell’esecuzione a livello formale. “Servivano altissime tecnologie per realizzare tutto quanto ed altissime competenze che solo pochi cervelli e mani hanno in questa città – ha affermato- Li ringrazio infinitamente per aver lavorato con me. Ringrazio le ragazze e i ragazzi in parte presenti in sala,  in quanto il lavoro è stato quasi interamente realizzato con inediti, ovvero persone viventi che sono state scansionate con dei macchinari  in pochi minuti di posizione statica”. Ha poi spiegato la sua Dies Natalis: “Santa Rosa ha un’importanza infinita per questa macchina perché viene riproposto il corpo morto e ricorda il dies natalis 6primo trasporto fatto ad opera di quattro cardinali preceduti dal Papa con il corpo della Santa che ogni anno noi viterbesi ripetiamo in onore di Rosa. Questa è l’idea che ha generato tutta la composizione perché poi si vede a metà della macchina il corpo, all’inizio privo di vita che, secondo la fede cristiana, ascende al cielo e poi quando si trova al cospetto di Dio è inginocchiato ed ha una mano protesa verso il cielo”.

Ascenzi spiega di aver cercato di rimettere un po’ a posto la storia della Macchina di Santa Rosa, partendo dal primo trasporto del 1258 fino al 1690, quando ci furono processioni religiose con delle immagini. Poi i viterbesi hanno organizzato questo baldacchino che è cresciuto di 15-16 metri per due secoli e mezzo fino ad arrivare  al 1976 quando ha conservato quella fisionomia. “Si tratta di Macchine simili a Dies natalis, ovvero dei campanili dove al posto delle campane c’era il quadro o dies natalis 2l’immagine sacra di Santa Rosa – prosegue Ascenzi- Quasi mai superava la vetta della macchina perché sopra c’era generalmente la croce. Solo nel 1967 ci fu Volo D’Angeli che ha dettato le linee compositive delle sette Macchine che hanno seguito quella storica Macchina che fece un salto epocale. Nella prima tavola che ho consegnato ho rappresentato le ottanta Macchine che hanno preceduto il Volo d’Angeli. Poi ci sono le altre sette Macchine, che riportano più o meno lo stesso stile di quella Macchina o comunque vanno su quella linea, con la Santa in cima ad una scultura che non è più architettura che contiene sculture e pitture, ma è una scultura che riporta qualche architettura. Concetto importante, ci ho messo una quarantina d’anni per dies nanatlis (18)capirlo ed ho realizzato due Macchine che riportavano lo stesso stile. Ho capito con la mia barba bianca poi che per celebrare questi anni importanti con il Giubileo alle porte dovevo cambiare”. Una macchina molto voluminosa, quella ideata da Ascenzi, che riempirà tutta la via, ha detto rivolgendosi ai facchini che dovranno trasportarla ed ha spiegato come ci vorranno almeno 6 mesi per costruirla. “Dies Natalis non valuta solo la storia recente -ha concluso Ascenzi- ma si fonda su un’attenta analisi di tutti i modelli che hanno contribuito a raggiungere il riconoscimento Unesco del 2013. La sfida di questa macchina è arrivare ai limiti di altezza consentiti raddoppiando le dimensioni delle strutture ottocentesche grazie alle più attuali tecniche costruttive, mantenendo le armonie e la ricerca del dettaglio dello stile barocco delle macchine devozionali”.

dies natalis 3E’ salita quindi sul palco la sindaca Chiara Frontini che ha ringraziato tutti gli amministratori comunali, invitandoli a raggiungerla. “Su questa Macchina che Raffale ci ha regalato c’è tutto: c’è la città, il sodalizio, il Giubileo, Gramas e Unesco – ha esordito- Questo è quello che avevamo chiesto alla commissione, ci hanno dato una Macchina che noi avevamo chiesto bella, degna della Viterbo che vuole volare, che si sta per candidare capitale della cultura 2033 e questa macchina racconta la nostra storia, la storia della nostra fede, di un popolo che torna ad essere orgoglioso di se stesso e della propria identità. Non c’è regalo più bello che si potesse fare alla città, uniti da questa  comunità, la rete delle grandi macchine a spalla. Una macchina dove anche Rosa guarda in alto, così come in alto deve portare la città di Viterbo  e questa è la Macchina che ci porterà al Giubileo, la macchina che fosse all’altezza di una città che vuole volare. Un ringraziamento ed un abbraccio sincero a tutti i partecipanti al concorso di idee, che sentono la Macchina nel sangue ed il fatto di credere, studiare e il concepimento di opere d’arte come queste Immagine WhatsApp 2023-09-17 ore 22.52.19significa la dedizione che è la stessa dei facchini, degli amministratori che si mettono al servizio della città e dell’architetto Ascenzi che ancora una volta non finisce di stupirci. Questa Macchina è la macchina del sogno, di un sogno che non resta tale, che diventa realtà, che ripercorre la nostra identità e che però allo stesso tempo la lascia andare, un po’ come mamma e papà quando crescono i figli e li lasciano andare nel mondo. Con questo decennale Unesco, con lo spirito del Giubileo dobbiamo essere in grado che la macchina e i valori che porta con sè diventino patrimonio dell’umanità come i genitori lasciano andare i figli nel mondo. Questa è la Macchina che poterà Viterbo nel mondo e che ci permetterà di portare i nostri passi, la nostra identità, la nostra storia, la nostra città fuori dai confini e sono certa che questa sfida sarà una delle sfide più belle che sapremo percorrere se saremo in grado di essere comunità e di amare Viterbo dies nanatlis (17)come merita”.  Raffale Ascenzi, invitato sul palco dalla sindaca, ha quindi chiamato Luigi Vetrani, dicendo: “E’ colui che ha realizzato il video, grande amico e colui che ha disegnato Gloria insieme a me”. Un ringraziamento lo ha poi fatto a Piermaria Cecchini, la voce del video ed a Piero Salvatori per le musiche fantastiche che si sposano appieno con Dies Natalis.  La sindaca ha poi invitato il presidente del Sodalizio dei facchini, Massimo Mecarini a salire sul palco per concludere al meglio questo evento, al grido di “Evviva Santa Rosa”. Assente il capofacchino Sandro Rossi perché malato.

Ricordiamo che insieme a Dies Natalis si potranno ammirare anche tutti gli altri progetti che hanno concorso per la nuova Macchina di Santa Rosa, che rimarranno esposti per una settimana presso il foyer del teatro dell’Unione. Questi i progetti:

SOGNO DI ROSA-0
Sogno di Rosa

Seconda classificata con 90 punti su 100 il “Sogno di Rosa” con Alessio Patalocco e Gianluca Di Prospero, terso posto con 88,20 punti “Metamorfosi” di Alfredo Giacomini con Elisa Fochetti, Claudio Fochetti e Marcella Del Signore. Quarta classificata  cn 82,80 punti “Rosa virtuosa” di Alessandro Pettinelli con Michele Telari e Giada Menichini. Quinta classificata con 72,80 punti  “Fulgur Fidei” di  Francesco Precetti con  Davide D’Ovidio e Gianluca Protani. Sesta classificata con  71,40 punti “La luce che scalda i cuori e ispira l’anima” di Marco Antonicelli con Paolo Beccarelli, Luigi Poleggi, Sara Cioccolo, Leonardo Antonicelli. Settima classificata con 69 punti  “Alba di pace” di  Christian Ciucciarelli con  Otello Scatolini, Marco Ciucciarelli, Luca Quondam e Claudio Ciucciarelli. Ottava posizione con 63, 80 punti per “Fiamma di fede” di Alessandro Talenti. Nona posizione  con 62,60 punti “Veliero celeste” di Ascanio Ciarletti.

METAMORFOSI-0
Metamorfosi
Note angeliche
Note Angeliche

Sono state escluse in seduta riservata:  “Spiritualità” di Alessandra Vignati con  Alfiero Antonini, Renzo Caprio, Gugliemo Pepi, Salvatore Rocchetti, Maria Letizia Beneduci e Marina Peluso (motivazione: su due tavole del progetto  è apposto il nominativo Alfiero, violando, pertanto, il principio di anonimato di cui all’art.6 del bando, sono inoltre presenti bozzetti, violando pertanto quando previsto all’art.4 del bando), “Bocciolo di Rosa” di Antonio Loris di Benedetto, Andrea Pacchierotti, Pasquale William, Sforza Giuseppe di Benedetto (motivazione: la base  della macchina risulta di forma quadrata  di dimensioni di 4,30 per 4,30 mt, inferiori alle dimensioni  vincolanti, pari  a mt 4,30 x 6, richieste all’art.2 lettera B del bando) e “Note angeliche” di Angelo Russo con Fabrizio Lo Prencipe (motivazione: nella relazione non è presente il quadro economico di spesa e l’analisi dei costi per la realizzazione della macchina, richiesti all’art.2 del bando).

Escluse in seduta pubblica: “Speranza e pace” di Paolo Marcoaldi (66,60 punti),  “Caritas” di  Mauro Lorenti (76,20 punti),  “Spes” di Eugenia Benelli  per Ars Ars architetture Thatsounds srl, (60,80 punti), “Eterea danza” di Alessia Bertini  con Michelle  Kessler (72,60 punti) e “Luce universale” di Stefano Moschini con 66,40 punti, tutte in quanto riportanti il motto che coincide con quanto riportato negli elaborati contenuti nella busta A.

 

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