La sindaca Frontini torna a parlare dello stadio Rocchi

di REDAZIONE-

VITERBO- La sindaca Chiara Frontini torna a parlare dello stadio Rocchi di Viterbo per fugare ogni dubbio: “Non mi sono piaciute alcune illazioni lette e sentite in questi ultimi giorni – esordisce la prima cittadina sui social- Non ci sono interessi economici collegati al Pnrr: questa non son io, non è la mia amministrazione. Non ci sono ingerenze esterne, non c’è nessun vecchio amministratore o vecchio gestore dello stadio che stia influendo su di me, sui miei assessori ed uffici. La procedura di gestione dello stadio Rocchi è ad evidenza pubblica e se lo abbiamo fatto è perchè con questa amministrazione le regole si ripsettano. Siamo arrivati con una gestione dello stato in mano alla Viterbese calcio che aveva anche firmato una pre-intesa con l’amministrazione a condizione che alcune prescrizioni fossero rispettate nei confronti del progetto Pnrr. Progetto Pnrr che è stato presentato con una dichiarazione di intenti dove un privato nero su bianco senza alcun tipo di garanzia, affermava di mettere sul piatto 1 mln e mezzo. Abbiamo messo in sicurezza il finanziamento del Pnrr e lo stadio Rocchi sarà bellissimo. Non abbiamo ritenuto opportuno rinnovare o prorogare al gestore che c’era perchè a nostro avviso non aveva i requisiti di solidità e sicurezza che volevano e, quindi, abbiamo fatto una procedura alla quale ha partecipato la Faul. Noi saremmo stati contentissimi se la Faul avesse gestito il Rocchi, ma, purtroppo per legge devono essere rispettati tre requisti: avere la fedina penale pulita, essere in regola con i pagamenti contabili ai dipendenti ed essere in regola con il fisco. Di fatto un requisito in particolare non c’era e e con immenso dispiacere si è dovuto interrompere questo percorso. Come spesso accade da quando siamo qui, da un problema, ovvero la gara andata deserta, abbiamo cercato di trasformarla in opportunità e, quindi, far sì che lo stadio Rocchi diventi la casa dello sporto viterbese e che tutte le squadre, compresa la Faul, potranno utilizzarlo per fare in modo che sia uno spazio il più vissuto e possibile. Così mettiamo pure un punto ad un grosso equivoco perpetrato nel tempo: la gestione dello stadio è una cosa, far giocare la squadra della città allo stadio è un’altra cosa e le due cose non necessariamente devono combaciare. Non c’è nessuna ombra di magheggi dietro questa situazione, solo la volontà di seguire le norme e fare le cose per bene, come non sempre riteniamo siano state fatte in passato”

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