La storia degli scacchi

Benché gli scacchi, non come li conosciamo oggi, affondino le loro radici in un passato lontano e in parte avvolto dal mistero, facciamo partire la nostra avventura nell’Europa del XVI secolo, precisamente in Spagna. Qui nel 1530 o forse 1540, non vi è troppa chiarezza in merito, nacque a Zafra Rodrigo de Segura, più noto agli addetti ai lavori come Ruy Lopez. La maggior parte dei lettori si potrà lecitamente chiedere perché abbiamo deciso di iniziare proprio con lui, con un arcivescovo vissuto più di cinquecento anni fa: ebbene dovete sapere che tutti noi scacchisti abbiamo un debito nei suoi confronti, giacché una delle aperture più famose, giocate e feconde dal punto di vista tattico-strategico porta il suo nome e da lui venne ideata e teorizzata.
Ma torniamo al nostro prelato. Nato da famiglia molto agiata, i genitori erano mercanti, poté dedicarsi intensamente al gioco e grazie al ruolo che ricopriva, quello di alto prelato, come accennato,e confessore del re Filippo II, ebbe anche occasione di viaggiare molto. Nel 1560 era a Roma, probabilmente per presenziare alla consacrazione di papa Pio IV, dove ebbe occasione di scontrarsi col nostro conterraneo Leonardo di Giovanni di Bona, più noto come Leonardo da Cutro o “il puttino”, allora considerato il giocatore più forte. Destò non poca meraviglia la sconfitta di quest’ultimo, a rimarcare il talento e la forza dello spagnolo. Il puttino, che non l’aveva digerita troppo bene, ebbe comunque modo di rifarsi nel 1575, quando Filippo II organizzò un torneo alla sua corte, immortalato nel celebre dipinto di Luigi Mussini, al quale presero parte molti forti giocatori tra cui un altro italiano: Paolo Boi detto il Siracusano.
Un altro merito ascrivibile a Ruy Lopez è quello di aver dissolto la cupa coltre che nella sua epoca avvolgeva il gioco degli scacchi, visto come un gioco d’azzardo ( spesso si scommettevano soldi su partite e problemi)e aspramente condannato dalle autorita’ ecclesiastiche. Ruy riuscì a dimostrare, anche grazie alla teorizzazione dell’ apertura che porta il suo nome, che la sorte contava poco nel gioco e che l’abilità la faceva da padrona.
Morì a Madrid nel 1580.
Di seguito illustreremo una partita di Ruy Lopez, che stranamente non giocherà l’apertura Ruy Lopez, contro il Puttino del 1560, a seguire illustreremo un’altra partita giocata al torneo amichevole del Natale scorso, questa sì una Ruy Lopez, tra il decano del circolo Fischer Vincenzo Bonanni e l’amico e forte giocatore Roberto Riccio.
Ruy Lopez- Il Puttino, 1560
1.e4, e5; 2. f4,d6; 3. Ac4, c6; 4. Cf3, Ag4; 5. fxe5,dxe5; 6. Axf7+( scacco), Rxf7; 7. Cxe5+, Re8; 8. Dxg4, Cf6; 9. De6+, De7; 10. Dc8+, Dd8; 11. Dxd8+, Rxd8; 12. Cf7+ e il nero abbandonò.

Vincenzo Bonanni- Roberto Riccio, dicembre 2022, partita Ruy Lopez

1. e4,e5; 2. Cf3, Cc6; 3. Ab5( la mossa che caratterizza la Ruy Lopez), a6; 4. Aa4, Cf6; 5. 0-0 ( arrocco corto), b5; 6. Ab3, Ae7; 7. Te1, d5; 8. exd5, Cxd5; 9. Cxe5, Cxe5; 10. Txe5, c6; 11. d3, 0-0; 12. Cd2, Ad6; 13. Te1, Dh4; 14. g3, Dh3; 15. Axd5, cxd5; 16. Df3, Ag4; 17. Dg2, Dh5; 18. Cb3, Tfe8; 19. Ad2, Af3; 20. Df1, Ae2; 21. Dg2, Af3; 22. Df1 e i giocatori si accordarono per un pareggio.

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