La storia dei buoni sconto, alleati anticrisi dal 1800

I buoni sconto hanno una lunga storia, che va a braccetto con i cambiamenti che via via sono stati introdotti nel commercio. Ad oggi, nell’epoca dell’e-commerce, sembra quasi che codici sconto, bonus, coupon, voucher, siano di recente invenzione, visto l’impatto del fenomeno tra gli acquirenti digitali. Eppure, i buoni sconto, che nelle occasioni di risparmio offerte dalla Rete sono dominanti, nascono ai primordi del commercio.

Il caso esemplare risale al 1887, quando Coca Cola Company decise di distribuire dei tagliandi – allora per forza di cosa cartacei – per consentire agli americani di provare la nuova bevanda a un prezzo scontato e accessibile a tutti. Il successo non tardò a venire: su 10 consumatori, 9 comprarono la bibita – che poi è diventata un’icona – proprio perché dotati di tagliando sconto. Un incentivo non da poco, soprattutto per le fasce di popolazione meno abbienti, in piena linea con i migliori principi applicativi del marketing.

Questo approccio di marketing fu apripista proprio di un modo di concepire i buoni sconto in voga ancora oggi: quello della prova di un prodotto o di un servizio come strumento per catturare l’attenzione di potenziali consumatori, invitarli a testare in prima persona, per poi – una volta “acquisiti” – fidelizzarli attraverso delle campagne mirate e personalizzate.

Oggi la Rete pullula di occasioni di questo genere, a partire dai campioni omaggio di prodotti di largo consumo, come cosmetici, integratori, detersivi, beni per la cura della persona. Da questo sito di “sampling” ai siti web delle singole aziende, gli omaggi servono alle imprese per farsi spazio tra la concorrenza, con incentivi il più delle volte graditissimi.

Non solo: le prove gratuite assumono vari “format” anche nel caso dei servizi. Dai videogiochi in versione demo alle tv on demand, passando per i bonus come credito gratuito all’attivazione di una carta di pagamento o di un contratto telefonico e arrivando al gioco legale a distanza e ai siti scommesse con bonus senza deposito come quelli che si possono trovare qui o in altri portali di comparazione. Chi sceglie di giocare, in parole povere, può contare su un credito gratis alla registrazione, che funge da prova del palinsesto: è lo stesso principio delle video lezioni di prova nei portali di e-learning. L’azienda investe un po’ di risorse in contenuti “free”, ma ottiene dati personali, e, soprattutto, un decisivo aggancio diretto col potenziale consumatore.

Il concetto di bonus, dunque, si è ben evoluto dalla primissima idea di tagliando cartaceo, e ad oggi sta a significare un “extra”, ovvero un beneficio in più, sia come prova preliminare che come “premio”.

Tornando alla storia dei buoni sconto, il tradizionale tagliando da ritagliare magari dalle confezioni dei giornali per essere esibito alle casse e godere dello sconto promesso, non si è fermato agli anni Quaranta del 900, ma ha continuato a modificarsi nel tempo, fino a oggi.

In particolare, è l’idea di “coupon” ad avere avuto la meglio, da quando, nel 1909, C.W. Post diffuse i tagliandi da 1 penny per comprare i cereali Grape Nuts fino a quando, nel 1957, nacque Nielsen Coupon Clearing House, un’azienda che fece proprio dei coupon il proprio business.

Oggi, con il web, i coupon sono completamente digitali, e si possono cercare e utilizzare sia da piattaforme multicategoria e multibrand come Groupon e Groupalia sia da siti di prodotti e servizi specializzati, ad esempio nel caso dei viaggi o delle cure per la persona.

I coupon non si ritagliano più, ma si attivano direttamente dalle app di negozi e supermercati – anche terrestri, oppure si utilizzano inserendo appositi codici al momento di concludere una transazione online. In questa variante, i coupon prendono il nome di “codici sconto”, i quali danno diritto a prezzi scontati su beni di ogni tipo, non solo di ampio consumo come abbigliamento, food, cosmetica, farmacia, ma anche su prodotti di valore, come gli elettrodomestici e nel comparto hi-tech.

Ai bonus, ai coupon e ai codici sconto si aggiungono i voucher: in questo caso si ha diritto a un prezzo ridotto su un servizio che si compra online, come ad esempio un biglietto aereo o uno per uno spettacolo o un concerto. Il voucher va esibito al momento del check, ma, grazie al web, oggi si può fare anche da app e da mobile, oppure via QR Code. In questo caso il risparmio è anche di tempo, e il vantaggio primario introdotto dai nuovi benefici promozionali è quello della comodità: non poco, in tempi caratterizzati da velocità e… mancanza di tempo.

L’altro grande vantaggio dei bonus e degli sconti all’epoca di Internet è dato dalla flessibilità: se, da un lato, i mercati del web sono internazionali e si può accedere a prodotti e servizi offerti da piattaforme di fama mondiale come Amazon, Alibaba, e dalla più recente Temu, dall’altro lato sul web si possono cercare promozioni e sconti localizzati sulla base della provenienza dell’utente. Un esempio? L’app Doveconviene, che cataloga volantini aggiornati di supermercati e store in base all’indirizzo inserito.

Chi vive in Lazio, ad esempio, può trovare il supermercato più vicino, ma anche il rivenditore di prodotti elettronici, di arredamento, per la casa, con tutte le offerte del momento. Anche sulla già menzionata Groupon, sempre restando nell’esempio della regione Lazio, se si digita il luogo di residenza vengono proposti tutti gli sconti e i coupon presenti: dai centri massaggi ai cinema, dalle spiagge alle piscine, a seconda di ciò a cui si è interessati.

Cosa è cambiato rispetto al passato, dunque? La natura dei bonus e delle promozioni è la stessa: si tratta di risparmio. La personalizzazione però si è imposta fortemente, almeno da quando, negli anni Sessanta, gli italiani si sintonizzano la domenica davanti alla TV per aspettare il buono sconto della settimana.

Foto di Karolina Grabowska

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