“La Tenda del Giubileo”: la speranza che non delude (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – Dopo venticinque giorni si è concluso il progetto La Tenda del Giubileo, insieme per una esperienza di Umanità, che dal 10 marzo ha visto la partecipazione di 42 movimenti ecclesiali, il coinvolgimento di 52 confraternite, con la partecipazione di circa 2000 persone nei momenti di preghiera e culturali.
La cerimonia di chiusura ha visto coinvolte alcune Bande della Diocesi di Viterbo: MusiChiAmo (di Viterbo) Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella D’Agliano, Farnese, Graffignano, Ischia di Castro, Latera, Valentano, Grotte Santo Stefano, Marta, Oriolo, Piansano, Sipicciano, Tuscania, Vetralla, Vitorchiano e Veiano.
I 120 elementi si sono radunati a piazza San Faustino dove insieme ad alcuni sacerdoti e una ricca rappresentanza di associazioni e movimenti, in pellegrinaggio hanno raggiunto la Chiesa Giubilare di Santa Maria Liberatrice.
Ad accoglierli il vescovo Orazio Francesco Piazza, la sindaca Chiara Frontini, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, il prefetto Gennaro Capo, Cecchini per i Cavalieri del Santo Sepolcro , il sindaco di Valentano Stefano Bigiotti e i rappresentanti dei sindaci di Veiano, Civitella d’Agliano e Castiglione in Teverina, il comandante dei Carabinieri Paolo Lonero e il colonnello della Guardia di finanza Carlo Pasquali.
Don Alfredo Cento, delegato vescovile per i movimenti ecclesiali della diocesi, ha ringraziato il vescovo per la sua presenza, i sindaci e i corpi bandistici, don Flavio e Roberto Marchetti presidente della consulta dei laici, che a vario titolo, si sono impegnati per l’ottima riuscita di questa nuova esperienza di Fede in occasione del Giubileo 2025.
Prima della celebrazione eucaristica, si è unito ai ringraziamenti il vescovo Orazio Francesco Piazza.
“In questa coralità di persone, associazioni ed istituzioni civili e militari, terminiamo oggi questo cammino ai piedi di Santa Maria Liberatrice per tessere la trama della nostra vita sociale. Un impegno sul territorio, vivendo a cuore aperto questa esperienza, soprattutto per dire grazie a tutti coloro, e sono stati tanti, che avete reso possibile “il sogno” del vescovo. Posso dire che siete la mia consolazione, ma anche quelle delle istituzioni. Dovete sentire la presenza come una testimonianza concreta per rispondere al vostro impegno di vita: una comunione ecclesiale per una coesione sociale”.
Una cerimonia molto partecipata in un clima di festa.

 

 

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