“La trilogia dell’orrore, atto primo: i migranti”

di MARCO ZAPPA –

VITERBO – Purtroppo è accaduto quello che avevo prospettato solo alcune settimane fa, mi riferisco al virus che naturalmente non ha risparmiato gli africani.
Ora scopriamo che molti migranti sbarcati o portati dalle ONG sulle nostre spiagge risultano infetti da covid e chissà quale spaventoso numero di malati circola nel continente a noi prossimo: una vera bomba a orologeria.
Il marcio è venuto a galla anche se il governo e gli organi di stampa se ne guardano bene dall’approfondire quanto accade in Libia, Nigeria, Tunisia e compagnia bella.
Una politica delinquenziale che continua a far danni, come quello di distribuire questi disperati in modo atroce, vile e illegale, esattamente ciò che è accaduto a Valentano la scorsa settimana: un gruppo di migranti è stato scaricato in un sito del comune non idoneo alla loro permanenza, alle tre di notte, l’ora preferita dai ladri per i furti estivi, quando anche i nottambuli più incalliti hanno deciso di rincasare.
Un orario scelto dal ministero dell’interno in modo scientifico per nascondere alla cittadinanza il marcio di un’operazione che sa tanto di sopraffazione e che denota l’arroganza di chi a parole parla di solidarietà ma nei fatti scarica il problema sugli altri, come dire: accogliamo pure tutti i migranti del mondo, basta che non li mettete davanti a casa mia!
In tutto questo riemerge il problema del contagio che con fatica, con sofferenza e disperazione soprattutto per chi ha perso persone care e denaro, siamo riusciti ad arginare grazie anche alla condotta responsabile di noi italiani.
E così a ragion veduta per sicurezza sono stati bloccati gli ingressi dall’America, dalla Cina e da tanti paesi portatori di economia, ricchezza e anche scambio culturale ma dall’Africa si entra eccome, senza barriere né limiti e se la gente è malata, pazienza, è a carico del nostro servizio sanitario…va bene così.
Ma santo cielo, se poi i migranti posti in quarantena o peggio ancora se infetti da covid scappano dalle strutture dove sono ospitati (è appena successo a Orte) e se vanno a spasso per il paese con il rischio di far rinascere il contagio, qualcuno dovrà pur risponderne o no?
Purtroppo sappiamo bene come vanno le cose in Italia e nessuno pagherà per questo modo infame di gestire le situazioni.
Fatto sta che esiste una categoria di individui privilegiati, dalla pelle ambrata o nera, liberi di fregarsene di ogni regola, del buon senso che non hanno e della disciplina che ignorano.
È evidente che tale discriminazione al contrario può generare atteggiamenti sbagliati o fuori dalle righe in alcuni italiani ma la colpa non è nostra, né del resto dei poveri africani, no, la responsabilità è dell’Europa, dei nostri governanti, di tutta quella parte della società che sfrutta il grande indotto della finta solidarietà, delle cooperative (rosse) che hanno fatto della pelosa accoglienza un lauto business, come delle ONG che senza il loro lavoro da tassinari dei barconi dovrebbero chiudere bottega e finalmente trovarsi un lavoro vero.
Vergogna!!

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