La Tuscia in declino demografico: calano le nascite e cresce l’immigrazione

di REDAZIONE-

VITERBO- I recenti dati dell’Istat riguardanti il censimento del 2021 rivelano una situazione preoccupante per la Tuscia, in particolare per la provincia di Viterbo. Mentre la popolazione in questa regione diminuisce, gli stranieri residenti aumentano, indicando un quadro demografico in rapida evoluzione.

La popolazione legale nel Lazio, secondo il censimento, ha raggiunto 5 milioni 714mila 882 residenti al 31 dicembre 2021. Questo numero è in calo dello 0,3% rispetto al 2020, con una diminuzione di circa 15mila 517 individui. Tuttavia, rispetto al 2011, c’è stato un aumento del 3,9%. Questa diminuzione recente è dovuta a un tasso di natalità in calo, un aumento del tasso di mortalità e una crescita nei flussi migratori.

Il tasso di mortalità è aumentato dal 10,9 per mille nel 2020 all’11,2 per mille nel 2021, raggiungendo persino il picco del 13,8 per mille nella provincia di Rieti. Tuttavia, il dato più allarmante è il tasso di natalità estremamente basso. A Viterbo, il tasso di natalità è solo del 5,8%, mentre a Rieti è del 5,7%. Ciò significa che sempre meno viterbesi e reatini decidono di avere figli.

Contro questa tendenza negativa si erge l’immigrazione. Nel 2021, sono stati censiti 618mila 142 stranieri nel Lazio, un calo rispetto al 2020 ma ancora significativo. Questi stranieri provengono da 186 paesi diversi, con la Romania, le Filippine e il Bangladesh come principali provenienze. A Viterbo, gli stranieri costituiscono il 9,7% della popolazione, il tasso più alto nella regione dopo Roma.

Questi dati indicano una situazione demografica critica nella Tuscia, con una diminuzione delle nascite e un aumento degli immigrati. A lungo termine, questa tendenza potrebbe portare a un calo significativo della popolazione. Mentre al momento il viterbese non è ancora una “specie in via d’estinzione”, è chiaro che sono necessari sforzi per invertire questa tendenza e garantire una stabilità demografica per il futuro.

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