La Tuscia viterbese elogiata nel trittico poetico di Paolo Carlucci alla Rinascimentiamo Gallery (VIDEO)

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO- Nonostante il gran freddo che ha avvolto ieri 20 gennaio le strade viterbesi, molti appassionati cultori di poesia si sono riuniti nello spazio di RinascimentiAmo Gallery/GBE (piazza San Simeone 5), per la presentazione dei tre volumi dedicati alla Tuscia dal poeta e viaggiatore immaginario Paolo Carlucci (editi da GB EditoriA -2023).

Il trittico di paesaggi che è composto da una silloge e due plaquettes: L’ora felice, Viterbo sacra e profana e Pellegrino a Civita, regala a chi legge un’esperienza sensoriale accompagnata dal vento, grande protagonista dell’”Ora felice” che soffia sull’aperto del mare di Maremma (dedicato al borgo di San Martino al Cimino) e sulla bellezza austera di una Viterbo, sacra e profana, terragna e concreta, ma totalemte fuori del tempo,con mura, case, pietre, torri, manufatti completi; in contrapposizione a Civita di Bagno Regio, un ciuffo di case, dove il vento dall’Umbria soffia tra sassi, rovine, frane, nel giorno che muore, nel sole che muore, nel vento che muore nella notte.

Il pomeriggio culturale è stato presentato dalla padrona di casa, Ginevra Bentivoglio. A seguire ha dialogato con l’autore il poeta e critico Plinio Perilli che ha posto in evidenza i godibili versi evidenziandone il sublime e sottinteso significato che, in alcuni passaggi, portano alla memoria le parole di altri grandi poeti come Montale.

Prende poi la parola l’eccelso narratore Antonello Ricci che vede la poesia di Paolo Carlucci anche dal punto di vista antropologico, perchè il poeta nei suoi versi mette in luce, in una metafora trasversale, la bellezza dall’aspetto cupo e rassegnato e la bellezza austera dei due paesaggi, uno fondato a terra con manifatti completi, Viterbo, e l’altro, gioiello fragile, che precipita in una storia di silenzio misterioso sino a portarlo nella falde del nulla. Luce e buio, Macchina di santa Rosa, un altro manufatto completo, la Macchina come esperienza, ancora luce e buio, Macchina di luce creata ad arte nel suo percorso.

Per chiudere l’incontro Paolo Carlucci ha letto alcune delle sue preziose poesie.
I calorosi applausi del pubblico e un brindisi di auguri finali concludono la serata. Tra i presenti anche la storica Simonetta Valtieri e l’architetto Enzo Bentivoglio.

PAOLO CARLUCCI è nato a Roma nel 1966, dove insegna nei licei. Poeta e critico, come giornalista pubblicista ha collaborato a diverse riviste e testate, fra cui “Il Tempo” (redazione di Viterbo). Si occupa di letteratura e poesia con saggi e contributi su autori classici, moderni e contemporanei. Ha al suo attivo vari libri di poesia.

 

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