La Violenza Assistita: Un Fenomeno da Contrastare con Urgenza

Riceviamo e pubblichiamo: “La violenza assistita è una realtà drammatica che colpisce un numero crescente di minori nel nostro paese, eppure, troppo spesso, rimane invisibile agli occhi della società. Questo tipo di violenza, che si verifica quando un bambino o una bambina assiste direttamente o indirettamente ad atti di violenza domestica tra i genitori o altre figure adulte di riferimento, ha conseguenze devastanti sullo sviluppo psicofisico e sulla qualità della vita del minore.

La violenza assistita si riferisce a qualsiasi forma di esposizione dei minori a violenza tra adulti, sia essa verbale, fisica o psicologica. Non è necessario che il bambino sia direttamente coinvolto per subire le conseguenze di questo ambiente tossico; l’esposizione passiva, come l’ascolto di urla o il percepire tensioni violente tra le mura domestiche, è sufficiente per segnare profondamente la sua crescita.

Questi bambini non sono solo testimoni silenziosi. Spesso vivono sentimenti di colpa, impotenza, paura e rabbia, sviluppando sintomi che vanno dall’ansia e depressione a disturbi del comportamento e difficoltà scolastiche. La violenza assistita è un trauma a tutti gli effetti, capace di minare il loro futuro benessere emotivo e relazionale.

Gli studi confermano che i bambini cresciuti in contesti di violenza domestica hanno una maggiore probabilità di sviluppare problemi comportamentali e di adattamento. Possono diventare a loro volta violenti o, al contrario, introversi e insicuri, con una difficoltà cronica a fidarsi degli altri. In alcuni casi, l’assistenza alla violenza è un fattore che perpetua un ciclo intergenerazionale di abusi: chi ha vissuto la violenza come spettatore tende a riprodurre dinamiche simili nelle proprie relazioni adulte.

Inoltre, il trauma di assistere alla violenza non si esaurisce con l’allontanamento fisico dalla situazione. Il ricordo di quegli episodi, l’ansia per la sicurezza del genitore vittima e il timore di ulteriori atti violenti possono influenzare negativamente la vita dei minori anche dopo che la violenza è cessata.

Le istituzioni, in particolare il sistema educativo, i servizi sociali e le forze dell’ordine, giocano un ruolo cruciale nella prevenzione e nell’intervento in casi di violenza assistita. Purtroppo, la formazione inadeguata e la mancanza di risorse spesso limitano la capacità di individuare e agire tempestivamente in questi casi. È fondamentale che tutti gli operatori coinvolti, dagli insegnanti ai pediatri, siano formati per riconoscere i segnali di disagio nei minori esposti a violenza domestica.

Negli ultimi anni, diversi paesi, tra cui l’Italia, hanno iniziato a riconoscere la gravità della violenza assistita e a introdurre specifiche disposizioni legislative. Tuttavia, molto resta da fare. Una delle proposte più urgenti è l’integrazione della violenza assistita tra le fattispecie riconosciute dalle leggi sulla violenza di genere, in modo da garantire una protezione efficace ai minori esposti.
Come Cisl vogliamo avere un ruolo importante in questa battaglia, non solo promuovendo la sensibilizzazione tra i lavoratori e le lavoratrici, ma anche insistendo per l’introduzione di misure concrete di supporto alle famiglie in difficoltà. Le aziende possono, ad esempio, favorire la flessibilità lavorativa per i genitori che affrontano situazioni di violenza domestica, fornendo accesso a consulenze legali e psicologiche.
La violenza assistita è una piaga nascosta che non possiamo più ignorare. Ogni giorno che passa senza un’adeguata risposta istituzionale, sindacale e sociale, significa esporre migliaia di bambini a un futuro di sofferenza e marginalità. È tempo di agire, di riconoscere questa forma di violenza come una priorità e di garantire a ogni bambino il diritto di crescere in un ambiente sicuro e amorevole”.

Daniela Bocci
Responsabile Coordinamento Donne
Cisl Viterbo

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