L’Agenzia del demanio promuove la riqualificazione del complesso ex C.R.I. di Fara in Sabina

ROMA- Se ne parla da anni e recentemente la vicenda è finita di nuovo agli onori delle cronache: è la storia dell’abbandono dell’Ex Preventorio Maraini e dell’Ex Preventorio Iolanda di Savoia che dagli anni 20 fino a fine secolo sono stati al servizio della Croce Rossa. In realtà le due spettacolari costruzioni non sono sole e fanno parte di un grande complesso immobiliare di circa diciotto ettari nei pressi del centro storico di Fara in Sabina, in provincia di Rieti: questo il bene al centro della proposta di valorizzazione dell’Agenzia del Demanio.

Un progetto in fase avanzata di studio e che sarà presentato all’International Hotel Investment Forum di Berlino (IHIF), fiera internazionale dedicata all’industria dell’ospitalità, in programma dal 3 al 5 maggio nella capitale tedesca. Due gli appuntamenti del 4 maggio: i partner di ITA-ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, presenteranno la proposta durante un evento/seminario organizzato da AICA, l’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, nella cornice dello spazio Italia Hospitality, e, nel pomeriggio dello stesso giorno, agli investitori presso l’ambasciata Italiana a Berlino.

IL PROGETTO NEL DETTAGLIO

L’Ex Preventorio Maraini e l’Ex Preventorio Iolanda di Savoia e tutta la zona diventeranno il centro di un hub che risponda alle necessità del territorio e che possa ospitare attività collaterali e di tipo commerciale, in modo tale da rendere sostenibile il gigantesco progetto. Talmente “gigantesco” da essere stato diviso in tre blocchi distinti che riguardano l’ex Preventorio Maraini e l’ex Preventorio Iolanda di Savoia, gli edifici principali che occupano la maggior parte della superficie dell’intero complesso, e gli ulteriori fabbricati e spazi esterni.

L’ex Preventorio Maraini, grazie alla sua posizione dominante sul paesaggio naturale circostante e dei suoi spazi di pregio, ha una chiara vocazione turistica. L’idea è quindi quella di realizzare una struttura alberghiera di alto livello, al momento assente nel territorio comunale. I punti di forza sono il grande giardino legato al fabbricato principale, perfetto per ospitare eventi e l’area verde che potrebbe portare alla realizzazione di campi sportivi. Ma anche l’uliveto che potrebbe essere a disposizione degli ospiti della struttura e – allo stesso tempo – sfruttato per la produzione di olio, attività simbolo del territorio. Il tutto recuperando anche percorsi storici e di pellegrinaggio esistenti in queste zone.

L’ex Preventorio Iolanda di Savoia, invece, è in posizione più isolata ma allo stesso tempo facilmente raggiungibile: perfetto per una Residenza Sanitaria per Anziani o per altri usi legati all’attività espositiva. La zona dove sorge questo edificio risponde fra l’altro perfettamente ai criteri delle cosiddette “stazioni climatiche”, cioè località turistiche molto ambite per chi cerca benessere psico-fisico. E la configurazione degli interni rende facile realizzare differenti tipologie di camere, in grado di rispondere a qualsiasi esigenza di privacy e condivisione dei futuri residenti, che potranno accogliere eventuali ospiti e visitatori nei differenti spazi comuni esterni e interni.

Il territorio circostante, invece, si presta perfettamente a ospitare un mix funzionale di servizi pubblici e privati. La viabilità già esistente permette poi con poca spesa la realizzazione di una strada pubblica, già collegata con la rete esistente. Da qui la possibilità di realizzare un’estensione delle attività socio-culturali già concentrate in questa parte della città. Un mix funzionale, di natura pubblica e privata, di notevole interesse che porterebbe alla realizzazione di un polo culturale, con all’interno dell’ex casa del medico spazi per laboratori e ricerca, localizzato nell’area destinata a verde pubblico; un parco per la realizzazione di un roseto comunale come luogo di tutela e valorizzazione dell’assetto naturalistico del territorio e al contempo ritrovo per il tempo libero; un polo didattico e unitamente commerciale, per enfatizzare la vocazione agraria e turistica del Comune, con ristorante e negozio per i prodotti tipici.

Insomma tre elementi unici, che si completano a vicenda, per un progetto di rara bellezza di rigenerazione urbana e sociale che Agenzia del Demanio e Comune di Fara in Sabina presentano agli investitori, attraverso il recupero del patrimonio esistente e la salvaguardia ambientale.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE