L’agosto aquesiano si conclude con le festività di Sant’Ermete

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Curate logisticamente alla perfezione nel pieno rispetto norme anti Covid 19 dalle collaboratrici parrocchiali Beatrice Menchinelli e Gabriella Fioravanti e dal Presidente Aido Enzo Rappoli “Tramontana” si sono svolte nella giornata di Venerdì 28 gli eventi religiosi aquesiani in onore del Patrono S.Ermete. Ospite d’onore della Parrocchia del Santo Sepolcro diretta da Don Enrico Castauro il Vescovo della Diocesi di Viterbo Lino Fumagallli (fotografia) che nell’omelia della celebrazione religiosa mattutina delle ore 11.00 svoltasi presso la Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro ha sottolineato come: “in questo momento così particolare il Vostro Martire-Patrono assume ancora ulteriormente una identità civile e religiosa Le sue vicissitudini risalgono al II° secolo. Soprattutto perché dopo essersi Lui stesso convertito si è reso Apostolo di altre conversioni scatenando l’ira dell’Imperatore pagano Adriano che lo gettò al martirio. Ma il suo percorso non deve rimanere inutile. E noi dobbiamo ricevere il passaggio della sua testimonianza-martirio, generosi al massimo verso gli altri anche e soprattutto nei momenti della sofferenza. Con forza e coraggio dobbiamo pensare sempre a quello che ha fatto questo Giovane. Non perdendo mai la bussola della Fede anche se flagellato, torturato e poi ucciso. Il suo aderire a Dio ci dimostra come il Signore ci sostiene. E ci invita a professare il proprio Vangelo, Un percorso importante in questo particolare momento sopratutto per tutti coloro che lavorano nei vari ordini scolastici sempre a contatto con i giovani. Ma anche per coloro che fanno politica. Chiamati in questo momento di convivenza virus Covid a fare scelte coraggiose. Che porgano aiuto concreto a coloro che hanno perso lavoro, ai senzatetto, con l’erogazioni di fondi. Ai rappresentanti della comunità civile e militare ed a tutti i fedeli presenti, voglio sottolineare come si trasformino in trasmettitori di Fede con la propria Testimonianza. Che vedano sempre più i giovani come punto di riferimento. Orgogliosi di poter diffondere il proprio credo Vangelo con umiltà e fierezza. Solo così avremmo una Comunità aquesiana completamente accogliente, in sintonia con il Signore. Sant’Ermete ci chiede questo perché per questo ha dato il suo sangue. Spetta a Noi trasformarlo in linfa di vita per generare nuovi cristiani”. A splendido corollario della cerimonia le dolci note del rinnovato Coro diretto dal Maestro Romano Gordini, gli spunti di riflessione concesse dalle letture dei collaboratori parrocchiali Antonino Licopoli e Gabriella Cesaretti e la fede che spinge gli stupendi Cavalieri di S.Ermete con il loro mantello rosso. Nel pomeriggio alle ore 18.30 l’urna con le spoglie del Martire è stata esposta all’aperto sul sagrato della Chiesa per favorirne una maggiore e più massiccia adorazione. Alle ore 19.00 è stata celebrata una seconda cerimonia religiosa.

 

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