“L’agricoltura della Tuscia e le attuali sfide”, intervento sul problema dei fitofarmaci

VITERBO – Riceviamo da Antonio Crabolu (responsabile provinciale agricoltura di Forza Italia) e pubblichiamo: “Nella nostra Provincia il modello di agricoltura sta gradualmente cambiando: le modifiche saranno gestite secondo i principi della sostenibilità economica, sociale e ambientale. I nostri agricoltori non sono semplici produttori di beni agricoli, ma ricoprono da sempre il prezioso ruolo di custodi ambientali.
Se abbiamo ancora un territorio così ben conservato lo dobbiamo a loro e alla loro opera instancabile e giornaliera.

Lavorare in agricoltura ha molti aspetti positivi: tra i principali, è quello di offrire l’opportunità di riavvicinarsi alle tradizioni e al territorio e fare una vita sana. L’attività trova sostegno nelle buone condizioni agro-ambientali, che consentono agli operatori di utilizzare le risorse naturali, al fine di realizzare produzioni e reddito.
La nuova PAC si allinea al modello di agricoltura delineato dal Green Deal europeo con ambiziosi obiettivi : ridurre l’uso dei pesticidi e degli antibiotici (-50% entro il 2030) e i fertilizzanti chimici (-20% entro il 2030) e mira a creare un futuro inclusivo, competitivo e rispettoso dell’ambiente per l’Europa.
 Dalle proposte della Commissione per la PAC 2021-2027 emerge che almeno il 40% del bilancio complessivo dovrà concorrere alla riduzione degli input esterni, retribuendo gli agricoltori per le migliori prestazioni ambientali e climatiche. Per preservare la biodiversità bisogna utilizzare buone pratiche di sostenibilità ambientale che devono essere applicate dove particolari condizioni di temperatura,umidità,coltivazioni e allevamenti intensivi hanno agevolato la proliferazione di parassiti dannosi sia per le specie vegetali, per gli animali e di conseguenza per l’uomo.
Al fine di favorire queste ambiziose sfide , sarà necessario il contributo di tutti gli operatori della filiera agro-alimentare che dovranno esplorare tutte le possibili soluzioni. Quello che appare sempre più evidente è la necessità di istituire nuove figure professionali che attualmente mancano in agricoltura e che sono presenti in altri paesi, ovvero la figura degli “extension practioners”, esperti in campo agrario in grado di trasferire le innovazioni della ricerca scientifica verso le buone pratiche agricole per aiutare a raggiungere gli obiettivi: qualità,produzioni e reddito.
Di questo, ho avuto di parlare nel recente incontro con il sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali, il sena. Francesco Battistoni, presso gli uffici del Mipaaf, a Roma”.
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