di REDAZIONE-
VITERBO- Il carcere di Mammagialla a Viterbo è da settimane teatro di lanci di droga e altri materiali illeciti dall’esterno verso i detenuti. Lo denuncia il sindacato Uilpa della polizia penitenziaria, che riferisce di frequenti introduzioni clandestine destinate in particolare al reparto D1, già danneggiato da incendi e rivolte a luglio.
Sabato 2 novembre, il Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria ha fermato cinque persone di nazionalità rumena e marocchina, sorprese con un chilo di hashish e cinque telefoni cellulari nei pressi del carcere. Gli arrestati erano intenti a lanciare gli oggetti oltre il muro di cinta per consegnarli ai detenuti.
La situazione di Mammagialla è aggravata da un grave sovraffollamento e dalla carenza di personale. Con oltre 700 detenuti, la struttura opera a un livello del 170% rispetto alla capienza prevista, mentre mancano oltre 80 agenti. La Uilpa ha richiamato l’amministrazione penitenziaria a risolvere queste criticità, che mettono a rischio l’ordine e la sicurezza nelle carceri del Lazio, dove si registra una carenza complessiva di circa 900 agenti.
L’operazione ha suscitato reazioni positive dal mondo politico. Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro e il deputato Mauro Rotelli hanno lodato l’efficacia dell’intervento, sottolineando l’importanza di contrastare le infiltrazioni criminali nelle carceri. Il governo, dichiarano, è impegnato a potenziare le risorse per rafforzare la sicurezza e la prevenzione di fenomeni illegali negli istituti penitenziari.
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