L’arte contemporanea internazionale rende visibile il Coronavirus con una scultura di Guadagnuolo

È iniziata l’epidemia dalla città di Wuhan, e attualmente rischia di divenire un’emergenza mondiale. Coronavirus, il Virus di struttura sferoidale, svela una compagine morfologica nCoV. La denominazione “Coronavirus” scaturisce dalle caratteristiche a punta che accerchiano l’integrale particella virale.
Il Coronavirus, che si manifesta come contagio dalle vie respiratorie e di cui tuttora non si possiede terapia, sta accendendo particolari apprensioni.
Può fare qualcosa l’arte per la scienza? Ci prova l’artista Francesco Guadagnuolo.
L’artista, già in passato, si è sentito interessato alla scienza e alla tecnologia realizzando mostre come “I Luoghi del Corpo viaggio nelle patologie della creatività”. Proprio per questa tipologia di mostre di nuove opere, sin dal 1995 il critico e storico dell’arte Antonio Gasbarrini ha scelto la definizione di Transrealismo. Tali opere sono interpretate come simbolo di ciò che non è visibile dall’esterno ma dall’interno del corpo.
L’arte si sa, sin dai tempi di Leonardo Da Vinci si è interessata di scienze, Guadagnuolo, lavorando con scienziati, in questa sua indagine culturale neo-umanista, produce un’arte contemporanea che coopera e dispone il sistema con cui discerniamo il creato.
L’opera “Il Coronavirus” di Guadagnuolo è una scultura, un cranio coronato di particolari forme a punta che circondano le particelle virali. Così anche, i virus, i batteri possono diventare forme d’arte.
Guadagnuolo vuole dirci in maniera accorata: “Uniamoci in una sfida per scoprire al più presto un vaccino per combattere il Coronavirus”.

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