L’artico 177 del codice degli appalti va abolito: manifestazione di Cgil, Cisl e Uil

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Si è svolta questa mattina la manifestazione di Fp Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti sotto le finestre della Prefettura, in piazza del Plebiscito contro l’articolo 177 del codice degli appalti. Si tratta di una norma che secondo le sigle sindacali mette a rischio posti di lavoro e sicurezza. “Se questo articolo non viene abrogato – spiega Fortunato Mannino segretario generale della Cisl di Viterbo – permetterà alle aziende di subappaltare  il servizio all’80 per cento con tutto quello che ne deriva, ovvero la precarizzazione contrattuale, problemi dal punto di vista occupazionale, contributivo, salariale per i lavoratori. Si annacquano le tutele per la sicurezza e stiamo manifestando stamani in tutte le Prefetture italiane per il danno che farà questo articolo che deve essere abrogato o, se non altro, rimodulato, dando dei paletti”. Il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena è sceso in piazza mostrando la solidarietà sua e di tutto il consiglio comunale. “E’ stato un bel gesto – ha rimarcato Mannino– anche perché spesso i servizi comunali fanno capo a gare d’appalto e poi per una serie di subappalti, lacci e laccioli vengono sovrastati da questo articolo”. Ma come è la situazione del Viterbese? “E’ preoccupante – risponde Mannino – Ci sono appalti in scadenza, altri in cui non ci sono clausole di salvaguardia, assunzioni che da tempo indeterminato diventano determinato. Siamo, quindi, abbastanza preoccupati. Questo articolo 177 andrebbe tolto, oppure corretto nelle brutture che questo articolo prevede. Il sindacato sta attento a tutti i livelli. Il problema riguarda miglia e miglia di lavoratori”. Insieme a Mannino erano presenti anche i segretari generali della Fp Cgil e UilTrasporti Viterbo, Luciano Perà e Renato Ciarrocchi ed il segretario generale della Uil di Viterbo, Giancarlo Turchetti.

Al riguardo Turchetti ha detto: “L’esternalizzazione fino all’80 per cento, come previsto dall’art.177, crea grossi problemi, in particolare sulla sicurezza. Quando si prevede un appalto  c’è una gara e si fa al prezzo più basso per cercare di vincerla. Con il subappalto devi ancora più restringere i costi e vanno a risparmiare soprattutto sulla sicurezza. Noi Uil facciamo la battaglia “Zero morti sul lavoro”. Dall’inizio dell’anno sono già più di 300 i morti sul lavoro e questa è una cosa non più sopportabile. Non c’è più sicurezza occupazionale e sicurezza lavorativa.  Lo scorso anno si è arrivati a 1800 morti sul lavoro con tanto di pandemia e blocco, nonostante sia stato firmato il protocollo sulla sicurezza. Le aziende hanno fretta di fare profitto e lo fanno ai danni della sicurezza”. Un altro aspetto segnalato da Turchetti riguarda la sicurezza dei posti di lavoro. “Con i subappalti si frammentano piccole aziende che pensano poi di licenziare le persone. Non c’è più garanzia occupazionale. Per noi, quindi, questo articolo deve essere completamente cancellato, anche perché prevede proprio un obbligo, quello del subappalto. E’ una cosa pazzesca! Ci sono persone che hanno il privilegio, anche se dovrebbe essere un diritto, di avere il CCNL a tutti gli effetti e altri no. Quindi, ci auguriamo che venga cancellato questo articolo”. Tornando alla sicurezza sui luoghi di lavoro Turchetti ricorda il caso della ragazza morta a Prato, Luana D’Orazio, inghiottita dal macchinario, un orditoio con cui stava lavorando o la strage della funivia del Mottarone dove hanno perso la vita 14 persone. “Anche per la funivia – ha rimarcato Turchetti– si è trattato di un incidente sul lavoro bello e buono accaduto per aver tolto un dispositivo di sicurezza sui freni per evitare di bloccare quella cabina e, quindi, fare meno profitti. Il problema della sicurezza è reale. E’ stato nominato il commissario per la sicurezza ed ancora non è stata ratificata la sua nomina”. Turchetti plaude, infine, all’accordo raggiunto sul blocco dei licenziamenti utilizzando prima tutti gli ammortizzatori sociali. “Questo – commenta- salverà posti di lavoro. Nonostante la pandemia un milione di persone ha perso il lavoro. Il blocco dei licenziamenti è rimasto per chi è ancora attivo. Non ci resta che aspettare la ripresa”.

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