L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia interviene sull’attacco hacker subito dall’istituto Orioli

VITERBO – Riceviamo dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Comitato Provinciale di Viterbo e pubblichiamo: “Apprendiamo dell’attacco hacker all’istituto superiore “Francesco Orioli” verificatosi l’11 gennaio scorso durante l’open day, in diretta Meet, organizzato nell’ambito delle attività di orientamento scolastico.
A telecamere spente, quelli che non possono non essere definiti delinquenti, hanno scritto sulla chat dell’incontro ingiurie e improperi, profferito insulti e bestemmie all’indirizzo dei presenti, urlato frasi inneggianti a Mussolini.
Si tratta di un episodio gravissimo, e guai a sottovalutarne il significato, a ridurre il tutto a stupidità individuale o derubricarlo a “bravata”, ad atto goliardico e scherzoso. Dietro a questa pratica di irrompere da infiltrati in convegni, incontri, seminari che si svolgono sulle piattaforme digitali (pratica per la quale è stato coniato il neologismo “zoombombing”) si nascondono, il più delle volte, gruppi di disturbo organizzati, e senza dubbio è questo il caso che ha visto colpito l’Istituto Orioli.
Un gruppo inneggiante a Mussolini, organizzato con l’intento di vandalizzare uno spazio pubblico, anzi uno degli spazi pubblici più sacri, quale dovrebbe essere considerato quello della Scuola e della sua vita sociale, informativa, istituzionale.
In epoca Covid gli spazi per il dibattito, il confronto, l’informazione sono già abbastanza ristretti; l’obiettivo e il risultato di questi gruppi criminali, che si muovono con modalità antidemocratiche e squadristiche con il tipico “coraggio” di chi è solito agire vigliaccamente nell’ombra, è di ridurre ulteriormente tali spazi e, di conseguenza, generare insicurezza e limitare ancor più le nostre già limitate libertà.
Si tratta di riflettere, senza indulgenze, sulla matrice di tale fenomeno che peraltro, non a caso, colpisce spesso iniziative promosse e dirette da donne (come in questo caso). L’ANPI di Viterbo esprime pertanto la sua piena e convinta solidarietà alla Preside dell’Istituto Orioli, a tutto il corpo insegnante, agli studenti e alle loro famiglie e auspica che i responsabili del delinquenziale episodio siano presto individuati e chiamati a rispondere dei loro comportamenti”.

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