Lavoro: Marrella (Confael), governo sia più sensibile alla questione del salario minimo

Roma – “Il governo Meloni deve essere più sensibile alla questione del salario minimo perché dobbiamo uniformare questi benedetti salari. Oggi c’è un’opposizione inconsistente che non è unita quindi la palla ce l’ha il governo e la premier Giorgia Meloni deve capire che la questione salariale è al centro del problema sociale italiano”. Il Segretario generale della Confael, Domenico Marrella ritorna sulla necessità di stabilire un salario minimo in Italia.

Commentando l’analisi del Centro Studi Confindustria, focalizzata sul rapporto tra salari e produttività e che evidenzia un allarme competitività per le imprese, il leader della Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori spiega che “la questione che solleva Confindustria sulla competitività è perché spesso si va a delocalizzare per trovare un costo del lavoro inferiore ma è anche vero che gli altri Paesi corrono mentre noi camminiamo e non vorrei che l’Italia facesse la figura che, nonostante il tasso di disoccupazione si è abbassato, sono aumentati i contratti di lavoro a tempo indeterminato, permanga una disparità sempre e comunque legata alla questione salariale dalla quale deriva anche la competitività del lavoro e la qualità”.

L’Europa – aggiunge Marrella – “dice che il salario c’è, le parti sociali ci sono, abbiamo fatto delle battaglie e auspichiamo che venga applicato intanto sul lavoratore privato per poi essere esteso anche a livello pubblico perché sull’equiparazione tra salari pubblici e privati siamo notevolmente indietro. Noi, se il governo vuole – prosegue il sindacalista -, siamo pronti ad essere convocati e auditi per parlare in maniera più concreta dell’introduzione di questo benedetto salario perché questa è la chiave di volta per rimettere in moto il mercato del lavoro, avere più entrate e più gettito, avere più copertura previdenziale, mettere mano alle pensioni”.

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