ROMA – Si è svolto sotto la Regione Lazio il presidio organizzato dalla UGL Lazio per tutelare i diritti dei lavoratori di tutte le categorie e per la salvaguardia dell’occupazione. La UGL Salute ha partecipato alla protesta con i suoi delegati e i suoi iscritti. “Abbiamo risposto presente – dichiara il Segretario Nazionale Gianluca Giuliano – condividendo appieno lo spirito con cui il Segretario della UGL Lazio Armando Valiani ha chiamato a raccolta i lavoratori. Nello specifico alziamo la voce e poniamo l’attenzione sul fallimento della politica sanitaria della giunta del Lazio. Non abbiamo avuto alcuna risposta da parte del Governatore Nicola Zingaretti e dell’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato alle nostre istanze e rivendicazioni a tutela degli operatori sanitari. Il Lazio è in ritardo rispetto a altre regioni come dimostra il dato dei 74,8 operatori sanitari ogni 100.000 abitanti rispetto 109,9 della media nazionale. Mancano professionisti prosegue il sindacalista e tutto ciò si riflette sulla qualità dell’assistenza verso i cittadini. C’è bisogno di uomini, e torniamo a chiedere a gran voce lo sblocco totale del turn-over che consenta un massiccio piano di assunzioni con forme di contratto a tempo indeterminato e soluzioni definitive per i 3500 precari ingaggiati per l’emergenza e gli oltre 2000 precari che da anni sono impiegati in maniera continuativa all’interno dei nostri ospedali pubblici.
La pandemia ha scoperchiato le grandi falle del sistema sanitario regionale ed enfatizzato l’assenza di investimenti sulla valorizzazione della professionalità del personale sanitario.
Definiti eroi ma solo a parole, nei fatti oggi come succede all’Ospedale Sant’Andrea e al Policlinico Umberto I i lavoratori non vengono retribuiti neanche per le ore straordinarie lavorate o come succede nella sanità privata nonostante la sottoscrizione dopo 14 anni di attesa l’8 ottobre 2020 presso il Ministero della Salute del rinnovo del CCNL sono ancora in attesa in diverse aziende dei riconoscimenti sanciti all’atto della firma o per i 160 dipendenti del San Raffaele Rocca di Papa che vedono il loro futuro nella totale incertezza e a rischio licenziamento perché l’ente Istituzionale si ostina a non restituire l’accreditamento per le attività svolte.
Avevamo segnalato poco tempo fa l’assurda storia delle 10 ambulanze acquistate e non ancora messe in servizio che fa coppia con lo scandalo delle mascherine acquistate con spreco di denaro pubblico che sembrerebbe di diversi milioni di euro e i più recenti casi di concorsopoli che hanno riguardato la ASL di Latina. Il Segretario della UGL Salute conclude: “Bisogna avviare in tempi strettissimi una ristrutturazione significativa dei pronto soccorso sempre in affanno ed un ammodernamento nelle tecnologie di tutti i presidi ospedalieri e riaprire immediatamente quei poli di eccellenza, come il Forlanini e il San Giacomo ,e poterli così restituire ai cittadini di Roma e del Lazio per iniziare un vero percorso di rilancio del SSN”.