Le Clarisse ritornano al monastero di Santa Rosa

di REDAZIONE-

VITERBO – Le Clarisse ritornano al Monastero di Santa Rosa a Viterbo dopo otto anni di assenza. Il monastero, che custodisce il corpo della patrona di Viterbo, potrebbe presto aprire le sue porte alle monache urbaniste che attualmente risiedono nel Monastero di Santa Cecilia a Città di Castello, un luogo che hanno abitato per oltre sei secoli.

Sembra che dieci religiose, tra cui la Badessa Carmela Salvato, siano pronte a fare questo trasferimento. Alcune di loro hanno già visitato Viterbo in occasione della festa di Santa Rosa. Nel settembre scorso, quattro di loro, tra cui la Badessa, erano presenti nel santuario per accogliere i facchini dopo il giro delle sette chiese prima del ritiro e del trasporto della macchina. Queste visite delle Clarisse a Viterbo sono aumentate notevolmente all’inizio di quest’anno.

La Federazione Santa Chiara d’Assisi delle Urbaniste d’Italia ha scelto il Monastero di Santa Rosa come sede per il loro consiglio federale, riunitosi a gennaio. Hanno elogiato gli interventi di restauro e valorizzazione del complesso e l’apertura al pubblico, compresi convegni, della parte più antica del monastero. Le Clarisse hanno una lunga storia a Viterbo, risiedendo lì dal 1235 fino al 2015 quando sono state costrette a lasciare a causa del ridotto numero di membri e dell’età avanzata. Nonostante ciò, il legame tra le Clarisse e Viterbo è sempre rimasto forte. Nel 2017, sono stati creati l’archivio generale e la biblioteca della Federazione Santa Chiara d’Assisi delle Monache Urbaniste d’Italia proprio a Santa Rosa.

Il ritorno delle Clarisse a Viterbo solleva questioni sulla permanenza delle suore francescane alcantarine che attualmente custodiscono il monastero. Tuttavia, potrebbe essere possibile una convivenza pacifica tra i due gruppi di consorelle, come auspicato dal vescovo Orazio Francesco Piazza. La loro coesistenza sarebbe resa possibile grazie all’ala più claustrale del monastero dedicata alle Urbaniste.

Resta un’incognita il futuro di Suor Francesca Pizzaia, madre superiore delle Francescane Alcantarine. La sua attività è stata  apprezzata per la sua vitalità e il suo impegno per la comunità locale. La scadenza è stata prorogata fino a ottobre 2023.

 

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