Quanti infiniti
Non conosciamo?
Troppo attenti
E aggrappati
A ciò che finisce.
(P. Sanna)
In questi pochi versi, raccolti nel libro di poesie di Paola Sanna “IO SONO” trovo che ci sia tutta la semplicità e la forza dirompente della sua ricerca. Una ricerca interiore che porta l’autrice ad andare oltre ciò che è ben definito, ad abbandonare la sua “comfort zone” per esplorare spazi sconosciuti, quegli spazi dell’anima che spesso invischiati nella propria “ombra” faticano ad emergere. Paola con coraggio e determinazione, si spoglia dei panni della quotidiana routine e indossa quelli dell’archeologa, non per scavare tesori nascosti nella madre terra, la sua è un’archeologia simbolica, spesso citata nelle teorie junghiane, che la porta a “scavare” nella propria psiche alla ricerca di quei materiali nascosti, spesso anche dolorosi, quelle ferite interiori che solo guardandole con coraggio e riconoscendole possono essere elevate alla “redenzione”. Integrare questo materiale nel proprio IO è lo sforzo per ottenere una vita più consapevole che possa anche diventare volano di felicità.
Mi piace chiudere queste brevi riflessioni con una frase di Paulho Coelho che in qualche modo la trovo molto attinente al percorso di Paola Sanna: “ Condividi il cammino con quelli che sanno che bisogna sempre spingersi oltre gli orizzonti conosciuti”.
Angelo Russo