di PAOLO MANCINELLI-
La gestione di una ASD implica una serie di obblighi fiscali e normativi che devono essere rispettati per evitare sanzioni e garantire la trasparenza nella gestione dei fondi. Le verifiche fiscali delle ASD sono un aspetto cruciale in questo contesto, poiché permettono di accertare che le attività siano svolte correttamente e che le risorse siano utilizzate in conformità con la normativa vigente. Cercheremo di analizzare in dettaglio le diverse fasi delle verifiche fiscali, i rischi legati alla falsa qualifica di ASD, il regime fiscale di queste entità, le modalità operative delle verifiche, e le problematiche relative alla dichiarazione dei redditi e alla gestione economica delle associazioni.
La verifica fiscale di un’Associazione Sportiva Dilettantistica, come per altre entità, si articola in più fasi, ognuna delle quali ha l’obiettivo di controllare la regolarità della gestione fiscale e amministrativa. La verifica può essere avviata in vari modi, sia su iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, sia in seguito a segnalazioni di terzi, o a campione, come avviene frequentemente per il settore no profit.
La prima fase di una verifica fiscale consiste in un’analisi preliminare della documentazione contabile e amministrativa dell’associazione. Tra i documenti richiesti ci sono il bilancio d’esercizio, il rendiconto annuale, le dichiarazioni fiscali, lo statuto, e i contratti stipulati. L’obiettivo di questa fase è quello di valutare se l’associazione rispetta i requisiti di base previsti dalla legge, quali il non profit e la gestione esclusivamente dilettantistica delle attività.
Una volta raccolta la documentazione, si procede con un esame più dettagliato. In questa fase si verificano la coerenza e la regolarità delle operazioni contabili e fiscali. Si esamina l’iscrizione al Registro CONI, la tipologia di redditi generati, la congruenza tra le attività svolte e la natura dell’associazione, verificando che non vi siano elementi di natura commerciale prevalente.
Nei casi in cui vi siano sospetti di irregolarità, l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza può avviare delle verifiche sul campo. Ciò può comportare il controllo diretto delle attività dell’associazione, l’intervista a dirigenti o responsabili, e la verifica della congruità tra quanto dichiarato e quanto effettivamente realizzato.
Al termine della verifica, l’Agenzia delle Entrate può redigere un verbale finale in cui sono riportati gli esiti della verifica e gli eventuali addebiti, che potrebbero comportare sanzioni, richieste di pagamento di imposte non versate o una segnalazione alle autorità competenti. L’associazione avrà poi la possibilità di presentare controdeduzioni.
Un problema rilevante che emerge nelle verifiche fiscali riguarda le cosiddette “false associazioni sportive dilettantistiche”. Si tratta di organizzazioni che si dichiarano ASD ma, in realtà, operano come vere e proprie imprese commerciali, senza rispettare le normative fiscali previste per le associazioni non profit.
Le false ASD si presentano spesso come associazioni sportive che offrono corsi o attività a pagamento, ma senza rispettare le condizioni previste per godere dei benefici fiscali riservati alle organizzazioni senza scopo di lucro. Queste includono l’impossibilità di distribuire utili, l’obbligo di utilizzare i proventi esclusivamente per il miglioramento delle attività sociali e sportive, e la necessità di operare in modo non commerciale.
Se un’ASD viene classificata come falsa, vengono a cadere i vantaggi fiscali previsti per le organizzazioni non lucrative, e l’associazione viene sottoposta al regime fiscale ordinario, con l’obbligo di pagare le imposte sulle attività commerciali realizzate. Le sanzioni possono includere il recupero delle imposte evase, le multe per violazione delle normative fiscali e la cancellazione dal Registro CONI.
L’assenza di uno statuto conforme o la presenza di clausole che violano le normative può comportare il disconoscimento del regime fiscale agevolato.
Il regime fiscale delle Associazioni Sportive Dilettantistiche è disciplinato da specifiche normative che prevedono vantaggi fiscali, ma solo a condizione che l’associazione rispetti determinati requisiti.
Le ASD sono generalmente esentate dal pagamento dell’IVA per le attività che svolgono, a meno che non abbiano attività commerciali prevalenti. Inoltre, non sono soggette all’imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRES), ma devono comunque presentare dichiarazioni fiscali annuali.
Se l’ASD svolge attività commerciale prevalente (ad esempio, la gestione di impianti sportivi a pagamento o la vendita di beni), perde il diritto di fruire delle esenzioni fiscali. In questo caso, le attività commerciali vengono tassate secondo il regime ordinario, e l’associazione deve dichiarare i redditi derivanti dalle attività non sportive.
Le ASD che rispettano la natura dilettantistica delle loro attività possono beneficiare di una semplificazione degli adempimenti fiscali, come la possibilità di adottare il regime forfettario o di non dover compilare la dichiarazione IVA, a meno che non abbiano operato nell’ambito di attività commerciali.
Il rendiconto annuale è uno degli strumenti principali per la gestione trasparente delle risorse economiche di un’ASD. Esso consente di fornire una visione chiara delle entrate e delle uscite dell’associazione e di dimostrare che le risorse sono state utilizzate per il perseguimento degli scopi sociali e sportivi.
Ogni ASD deve predisporre un rendiconto annuale, che deve essere approvato dall’assemblea dei soci. Questo documento è fondamentale anche per le verifiche fiscali, poiché consente agli organi competenti di verificare se l’associazione sta rispettando i vincoli imposti dalla normativa.
L’iscrizione al RAS ex Registro CONI è una condizione indispensabile per godere dei benefici fiscali riservati alle ASD. Il CONI, infatti, gestisce un registro ufficiale delle associazioni sportive dilettantistiche che devono soddisfare determinati requisiti normativi.
La tracciabilità dei pagamenti è un altro aspetto fondamentale. Gli importi ricevuti dalle sponsorizzazioni devono essere versati tramite bonifico bancario o altra modalità tracciabile. Questo serve a garantire la trasparenza nelle operazioni finanziarie e a evitare il rischio di frodi o elusioni fiscali.
Le verifiche fiscali delle Associazioni Sportive Dilettantistiche sono uno strumento fondamentale per garantire che queste entità operino in modo conforme alla normativa, evitando abusi e garantendo la corretta gestione dei fondi. È essenziale che le ASD rispettino i requisiti statutari, fiscali e amministrativi per poter fruire dei vantaggi previsti dalla legge. La trasparenza, la tracciabilità e la regolarità nella gestione economica sono fattori cruciali per evitare sanzioni e assicurare il corretto funzionamento delle associazioni, che devono rimanere ancorate alla loro missione sociale e sportiva. La consapevolezza e l’adeguata preparazione nella gestione fiscale e amministrativa sono quindi indispensabili per la sostenibilità delle attività delle ASD e per la tutela del loro ruolo nel panorama sportivo italiano.