Lega, Marcoaldi e Caporossi: “Governo e Regione rimborsino le imposte per il blocco dell’attività venatoria”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “In qualità di Consiglieri Comunali intendiamo rivolgerci alle autorità di Governo e alla Regione, rappresentando sdegno e contrarietà per i provvedimenti adottati con i vari DPCM che si sono susseguiti, relativamenteall’ esercizio venatorio nella Regione Lazio per la stagione 2020/2021. Di fatto, a causa dell’inserimento della Regione Lazio in fascia arancione, per tanti giorni, è stata consentita la caccia esclusivamente entro i soli confini del Comune di residenza.

Un provvedimento inadeguato che, peraltro, da quanto ci risulta, nessuna delle altre nazioni europee, eccetto l’Italia, ha adottato. A causa di detto divieto non è stata concessa la possibilità alle squadre di caccia al cinghiale di poter praticare l’ attività venatoria anche al di fuori del Comune di residenza.

E’ noto che questa specie causa numerosi danni all’ agricoltura, spesso rappresenta un pericolo anche per gli automobilisti, vittime di incidenti stradali a volte anche mortali, e che una proliferazione incontrollata può prefigurare un rischio di diffusione di epizoozie.

Autorizzare battute di caccia al cinghiale fuori comune avrebbe consentito pertanto il contenimento di una specie che rappresenta una reale minaccia per i raccolti e per la pubblica sicurezza.

Va infine considerato che i cacciatori hanno pagato una tassa statale ed una per l’ammissione agli ATC, per l’espletamento dell’intera stagione venatoria, cosa che, causa COVID, sI è ridotta sensibilmente.

Riteniamo, pertanto, doveroso che lo Stato, la Regione e la Provincia, prevedano un rimborso o uno storno sulla prossima annualità 2021/2022 delle tasse di concessione governativa, regionale e delle altre imposte sostenute”.

Carlo Marcoaldi

Stefano Caporossi

Consiglieri Comunali Lega al Comune di Viterbo

 

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