VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Quali sarebbero le idee di Alvaro Ricci? Quelle di restare incollato alla poltrona cinque anni con una maggioranza litigiosa, come accaduto con Michelini sindaco, che ha conquistato Palazzo dei Priori solo grazie alla fetta “ballerina” del centrodestra? Le lotte intestine al Pd sono state il pane quotidiano delle cronache cittadine. La storia della città, oggi, ci consegna questa foto ricordo. Quella in cui Alvaro Ricci è stato assessore cittadino con una maggioranza che metteva dentro un po’ tutti, con un Pd che litigava un giorno sì e quell’altro pure, praticamente su tutto, condannando la città all’immobilismo, e che per arrivare nella stanza dei bottoni di Palazzo dei Priori ha dovuto usare la “benzina” elettorale di ambienti di centro passati dalla destra alla sinistra. Una coalizione, quella dell’ex assessore Ricci, che, nonostante ciò, è rimasta saldamente attaccata al potere conquistato. Ci sentiamo di dire: “Stai sereno Alvaro”, non è questa la nostra idea di politica in questa città. E lo abbiamo dimostrato proprio pochi giorni fa, con le nostre dimissioni da consiglieri comunali e, di conseguenza, con la caduta dell’amministrazione Arena. La Lega, alla sua prima esperienza al comune di Viterbo, dopo aver chiesto il voto ai cittadini su un preciso programma elettorale, vedendo che esso non avanzava, ha avuto il coraggio di staccare la spina all’amministrazione, riconsegnando le poltrone al sindaco, più volte sollecitato a un cambio di passo. Ricci, invece, non ha avuto il coraggio non solo di staccare la spina alla sua “improduttiva” maggioranza, ma neanche a quella del sindaco Arena, da lui fortemente criticata in questi anni, e anche oggi sulla stampa. E allora, prima di preoccuparsi delle idee e dei progetti del centrodestra, dovrebbe innanzitutto spiegare non a noi, ma ai cittadini, quali sono le sue: perché lui e il Pd, di cui è capogruppo in consiglio comunale, non hanno firmato per far cadere l’amministrazione Arena che anche oggi attacca sulla stampa? Addirittura irrompe, invece, sulla cronaca cittadina, con un elogio alle idee progettuali di Marini ex sindaco (Forza Italia), all’epoca dallo stesso Ricci fortemente criticato, e Michelini (Partito Democratico e civici), paventando quel filo rosso-azzurro annodato già in Provincia con l’elezione di Alessandro Romoli Presidente (FI) e Pietro Nocchi (Pd) vice presidente. Che stia accarezzando l’idea di coinvolgere in questa trama, pure Palazzo dei Priori, con un bell’asse Forza Italia – Pd? Attenzione Ricci a rispolverare vecchie ricette, perché l’esperienza di Michelini sindaco dovrebbe insegnare che certi pancotti “politici” possono risultare notevolmente indigesti alla città. La Lega, quando si è resa conto che il centrodestra tradizionale al comune di Viterbo era tale solo sulla carta, se n’è andata. Qualcun altro, invece, forse cerca proprio questo, solo un’accoppiata di simboli, pur di riprendere in mano le chiavi di Palazzo dei Priori, quelle stesse che noi, senza alcun attaccamento al potere, abbiamo riconsegnato ai cittadini”.
Lega Viterbo