Lettera al sindaco di Viterbo nel decennale della scomparsa di Pannega

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo. “Egregio sindaco, il prossimo 30 aprile saranno trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Alfio Pannega, che di Viterbo e’ stato un simbolo e un cantore.
Un decennale e’ un anniversario diverso dagli altri. Dieci anni sembrano un soffio ed invece sono molti: dieci anni fa ogni viterbese avrebbe potuto dire di averlo conosciuto, molti di avere almeno una volta parlato con lui, e non pochi di essergli stati in vario modo amici; per chi oggi ha vent’anni gia’ non e’ piu’ cosi’.
E quindi mi permetto di scriverle per proporle di voler promuovere in questa occasione come Comune di Viterbo una qualche adeguata iniziativa in ricordo di Alfio. Ovviamente con i limiti imposti dalle misure in vigore di contrasto dell’epidemia in corso.
Sapra’ lei, in rappresentanza della citta’, e con lei l’amministrazione comunale tutta e l’intero consiglio comunale, trovare un modo di degnamente ricordare quel concittadino, poeta per vocazione e generoso militante del movimento dei lavoratori, che chi meglio lo ha conosciuto sa essere stato un uomo virtuoso, magnanimo, luminoso; un uomo che sempre volle impegnarsi per il bene comune, che sempre lotto’ contro le ingiustizie, che sempre condivise i suoi pochi averi con chiunque bussasse alla sua porta e gli chiedesse accoglienza e aiuto. Un uomo che ancora nelle ultime due decadi della sua vita ha educato – col suo esempio e con la sua vicinanza, con la parola e con i gesti – tanti giovani della citta’ al rigore morale e all’impegno civile, all’amore per la poesia e la cultura, al rispetto e alla difesa delle persone, degli animali e dell’intero mondo vivente, alla lotta contro la menzogna e contro la violenza, alla solidarieta’ che tutti gli esseri umani riconosce e raggiunge ed a tutti gli abusi ed a tutte le oppressioni si oppone, ad essere cuori pensanti ed agire per amore del mondo, all’antifascismo vivente, alla riflessione e all’azione nonviolenta.
Il Comune di Viterbo riconobbe questa sua testimonianza, questo suo magistero, rendendogli onore – lui ancora vivente – con una cerimonia nella sala regia di palazzo dei priori di cui sicuramente serbano commossa memoria anche molti consiglieri comunali di allora e di oggi.
Manca piu’ di una settimana al 30 aprile, vi e’ quindi il tempo e il modo di promuovere una commemorazione adeguata, che possa anche essere avvio per ulteriori iniziative intese a una piena comprensione e valorizzazione della sua figura e del suo lascito morale e civile. Vorrei vivamente pregarla di farsene parte diligente.
Ringraziandola fin d’ora per l’attenzione ed augurandole ogni bene, allego in calce una minima notizia sull’indimenticabile amico e compagno di tante lotte nonviolente per il bene comune, per la giustizia sociale, per il rispetto e l’accudimento della natura, per i diritti umani di tutti gli esseri umani”.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

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