Lettera del vescovo Piazza, Natale 2024

di DON GIANNI CARPARELLI-

VITERBO- Ve la riassumo. Perché ho un timore fondato che passerà il Natale e non sapete neppure che il Vescovo, guida Spirituale e Pastorale della nostra Chiesa “di e in” Viterbo ci ha inviato un suo pensiero guida per questo Avvento 2024. Ve lo riassumo in “point form”, in punti di riflessione.

1. “La Fede nella vita, genera speranza”
2. Noi tutti siamo come dei pellegrini nella vita, animati dalla speranza
3. S. Agostino già diceva: “Gesù è la nostra speranza… in lui puoi vedere la tua fatica, la tua passione… noi sapevamo solo he l’uomo nasce e muore, ma non sapevamo che risorge e vive in eterno…”. Fissiamo lo sguardo su Gesù che viene incontro… per mantenere viva nel cuore la meta verso cui procediamo pur tra le tante difficoltà del viaggio…
4. … Siamo chiamati a attraversare il confine dei limiti delle difficoltà e delle prove del cammino con i piedi ben piantati nella realtà della vita quotidiana spesso segnata da solitudini e sofferenze… ma sempre attratti da quel VOLTO che ci incoraggia ad andare avanti… San Agostino aggiungeva commentando il salmo 39,7: “La tua speranza sia il Signore Dio tuo…” per cui non dobbiamo sperare in altre cose effimere che appassiscono come foglie in autunno.
5. Per questo la Liturgia ci invita alla VIGILANZA, a stare attenti… non a sperare in qualche cosa, ma a sperare in LUI, nel suo amore e nella sua misericordia che ci protegge e ci guida.
6. Le TAPPE di questo cammino sono segnate dalle quattro domeniche di Avvento, PER ANDARE INCONTRO A COLUI CHE VIENE. Eccole
7. La PRIMA tappa. A te Signore innalzo l’anima mia. E’ come un cercare di andare incontro al Signore anche se abbagliati dalla sua luce. Ma per “camminare” speditamente dobbiamo alleggerirci dei pesi: gli idoli della cupidigia, del possedere, della mania di consenso pubblico e fornirsi invece del necessario, le opere buone.
8. La SECONDA. Nella vita ci sono tante cose belle e buone. Sono il frutto di una presenza misteriosa che dobbiamo imparare a sentire. Ci danno tanta speranza per andare avanti.
9. La TERZA. Sentire questa presenza che ci da sicurezza perché dona vicinanza e accompagna. Non siamo soli ad affrontare la vita e le sue difficoltà. Cantiamo come viandanti in cammino, contemplativi in cammino.
10. La QUARTA. L’attesa tanto desiderata si trasforma nel desiderio di un Incontro.

In questo ci sia di sostegno e guida:
1. La contemplazione orante delle claustrali
2. L’umile semplicità dei religiosi/e
3. Il ministero di coloro che “hanno cura” del popolo di Dio, come il pastore del suo gregge
4. L’offerta della propria vita dei laici impegnati ovunque siano presenti

Nota: l’immagine presa da un dipinto di Janet Brooks-Gerloff (1947-2008): “I discepoli di Emmaus” (1992) ci invita a “SENTIRE” con umiltà la presenza di COLUI che sarà sempre con noi.

Con lo sguardo sempre rivolto verso il VOLTO del Signore, che rende ragione della nostra speranza.
VIENI SIGNORE GESU’ NON TARDARE.
GESU CRISTO E’ IL SIGNORE – NOSTRA UNICA SPERANZA.

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