ROMA – Dal 16 al 19 dicembre si terrà un workshop a Teatro Ateneo a cura di Emio Greco e Pieter C. Scholten – dal 2009 direttori artistici dell’Amsterdam City Dance Company/International Choreographic Arts Centre (ICKamsterdam) e dal 2014 al 2028 anche alla guida del Ballet National de Marseille – che in oltre vent’anni di collaborazione artistica e attraverso una ricerca teorico-pratica importante, si sono posti domande centrali sul movimento e sui metodi di trasmissione dello stesso indagando nuovi modi di rappresentazione del cosiddetto ‘patrimonio immateriale’ della danza contemporanea.
Fin dalla sua presentazione nell’ambito di varie iniziative collaborative, l’approccio al training fisico del danzatore – oggetto del workshop rivolto eccezionalmente anche a studenti e danzatori dell’Ateneo – è servito come punto di partenza per un’analisi dei principi, delle qualità e delle caratteristiche essenziali del lavoro di Greco e Scholten. Nel corso degli anni alcuni concetti o idee di movimento ricorrenti in diverse performance sono diventati parte integrante del linguaggio quotidiano della compagnia di Amsterdam e questi concetti sono stati ‘verbalizzati’ in occasione del progetto Pre-choreographic Elements, nato nel 2009 e formalmente concluso nel 2014, che ha inaugurato una nuova modalità di creazione dei materiali di movimento affinché questi siano utilizzati, in aggiunta alla preparazione fisica del danzatore chiamata, sempre nel linguaggio dei due artisti, Double Skin/Double Mind, poi nella performance.
Si tratta di una riflessione pionieristica sul ‘prima’ (pre-) della danza, vale a dire su quelle energie creative che il coreografo individua, non tanto per descrivere o rappresentare il movimento a partire dalla sua forma visibile, bensì per estrarre informazioni e possibili assonanze metaforiche utili a comprendere e far comprendere maggiormente il movimento stesso, mappando idee e sensazioni.
La lezione aperta del 19 dicembre alle ore 21 presenterà eccezionalmente agli spettatori l’esito del laboratorio intensivo svolto da studenti e danzatori nei quattro giorni a disposizione sul palcoscenico dell’Ateneo con Emio Greco, per condividere processi, strategie di lavoro e soprattutto la danza che ne deriverà.
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