Libertà umana e sviluppo tecnologico: Graham Wallas e i dilemmi della Grande Società

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- La sezione viterbese “Pasquale Picone” della Società Filosofica Italiana (SFI) ha organizzato per venerdì 28 febbraio, alle ore 16,30, presso la Sala Conferenze della Biblioteca del Rettorato Università degli Studi della Tuscia, in via Santa Maria in Gradi, n. 4 un appuntamento dedicato all’inglese Graham Wallas (1858-1932).
Un autore ancora poco conosciuto in Italia, ma che si fa apprezzare per le geniali ed acute riflessioni sullo sviluppo tecnologico moderno.
l’appuntamento sarà aperto da una relazione sul pensiero socio-politico di Wallas, da Alessandro Della Casa, già Docente dell’Università della Tuscia, attualmente Ricercatore presso l’Ateneo di Torino, qualificato studioso del pensiero politico anglosassone del XX secolo.
In effetti, nell’era della transizione digitale, il divario tra il rapido sviluppo tecnologico e la capacità umana di comprenderlo e governarlo appare sempre più evidente.
Ma il “dislivello prometeico”, usando l’espressione del pensatore tedesco Günther Anders (1902-1992), è davvero inevitabile?
In altre parole, se a giudizio di Anders l’uomo ha ormai accettato la “discrepanza” o crescente divergenza tra ciò che è tecnicamente possibile, (ad esempio, la distruzione nucleare della terra) e ciò che la mente umana è in grado di immaginare, oggi in piena rivoluzione elettronica, noi dobbiamo attenerci agli esiti pessimistici del pensiero di Anders o possiamo ancora cercare di valorizzare l’autonomia del pensare e dell’agire umani?

Ebbene, agli inizi del Novecento, di fronte alle trasformazioni prodotte dalla seconda rivoluzione industriale e all’approssimarsi della Grande Guerra, lo psicologo sociale e teorico politico britannico Graham Wallas mise in luce i rischi del ritardo evolutivo degli individui e delle società rispetto al progresso tecnico.
Nei suoi scritti, nessuno dei quali è stato ancora tradotto in italiano e che risalgono a oltre un secolo fa, egli si impegnò a formulare strategie che potessero permettere ad un’umanità, rinnovata e unita, di mantenere il controllo sugli eventi, anziché subirli passivamente fino ad esserne travolta.

Bastano queste semplici considerazioni per capire l’urgenza di rileggere un autore come Wallas: in realtà, oggi, di fronte agli interrogativi, ai timori e alle speranze generati dall’Intelligenza Artificiale e dalla quarta rivoluzione industriale, le riflessioni di questo pensatore meritano più che mai di essere prese in considerazione e poste ancora al centro del dibattito sulle “magnifiche sorti e progressive” dell’umanità.
È ancora possibile conciliare la libertà creativa dell’uomo con lo sviluppo delle tecnologie dell’Intelligenza Artificiale?
Domanda alla quale cercherà di guidare con alcune riflessioni il Prof. Alessandro Della Casa: assegnista presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino, nonché docente a contratto di Storia del pensiero politico presso l’Università degli Studi della Tuscia.
Ha conseguito l’abilitazione a professore di II fascia in Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche (2022-2033). È autore di numerosi articoli e delle seguenti monografie: Contro la tirannia della maggioranza. La democrazia secondo John Stuart Mill (2009); L’equilibrio liberale. Storia, pluralismo e libertà in Isaiah Berlin (2014); Isaiah Berlin. La vita e il pensiero (2018); La dinamo e il fascio. Volt, l’ideologo del futurismo reazionario (Sette Città, 2022). Nel 2022 ha ricevuto il Premio Isaiah Berlin – Monografie e il Premio Dino Garrone.
Si ricorda che la partecipazione alle attività della SFI costituisce aggiornamento per gli studenti e per i docenti riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione.

 

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