Linee di Memoria, la Shoah

Settant’anni di storia, settant’anni di memoria, di atrocità e di stermini di massa rappresentano lo snodo cruciale per “rilocalizzare” tutte le “linee dei memoria” della Shoah (il genocidio degli Ebrei), dei bombardamenti, delle persecuzioni nei confronti degli Ebrei, vittime sacrificali di una mente folle e immatura.
In occasione della Giornata della Memoria, tutte le autorità dello stato, a partire da Mattarella, si sono impegnati nel lancio di messaggi a mò di impegno collettivo, tuttavia uno degli obiettivi cardine è quello di contrastare l’antisemitismo e le sue radici, ancora presenti in società, accanto a tutte quelle forme di odio verso l’identità umana in tutte le sue forme.
Il valore della Giornata della Memoria? Eppure, nella Giornata della Memoria, ciò che urge è ristabilire il valore dell’individuo, sottraendo l’umanità dalla banalità del male, in modo da dar vita all’integrazione sana e civile per una società giusta e coesa, ad una convivenza multietnica e sempre più umana, in un unicum di socialità e accoglienza.
Un ulteriore spunto di riflessione va dedicato all’itinerario formativo dell’uomo nella storia, un uomo in grado di valorizzare il senso della Giornata, in termini di ricordo, di Memoria come omaggio a tutte le vittime di quel piano diabolico che coinvolse ebrei, rom, sinti, omosessuali, bambini, disabili, internati militari contro il regime nazista e tanti altri ancora, dal cui atteggiamento risulta doveroso prenderne le distanze, solo così si può immaginare di costruire un mondo migliore, scevro dalla cattiveria, dal male e dal pregiudizio, una triade che, se alimentata, porta solo distruzione e morte anche al giorno d’oggi.

 Matteo Spagnuolo

 

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