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Lorena Paris descrive e legge due Haiku

di LORENA PARIS-

VITERBO- Per il mio consueto Martedì in Poesia di Tusciatimes, presento e leggo due miei haiku. In particolare, un haiku e un muki haiku. Come noto, questa forma di poesia breve, “inventata” in Giappone secoli fa, prevede il concetto poetico espresso in una terzina composta da 17 more (per la precisione in 5 -7 – 5) e comprende molteplici regole ortografiche (le più conosciute e popolari: il carattere di scrittura tutto in minuscolo, cesura, eventuale sinalefe e tanto altro) ma su tutto è importante il linguaggio poetico che esprime la descrizione e la scrittura di quel preciso momento di “osservazione” di ciò che vede e sente il Poeta e che sottintende anche il suo stato d’animo, il suo sentimento.
Il “QUI E ORA”.
Per i neofiti di questo tipo di poesia preciso, in breve, che il muki haiku si differenzia dallo haiku, in senso stretto, perché la stagione cui si riferisce il poeta non è espressamente nominata come nello haiku, anche attraverso il kigo (es. neve per l’Inverno o papavero per l’Estate, mimosa per la primavera, ecc…).
Nel muki haiku, invece, c’è un richiamo solo genericamente rappresentato (es. cielo, notte, luna, giorno, fiore, ecc…).
Consiglio da sempre di seguire il sito:
www.lucacenisi.net

per approfondire l’ immensa materia poetica degli haiku.

Ricordo che è consuetudine leggere gli haiku due volte.

haiku, con cesura e sinalefe;
sentimenti (gioia, affetto, amore filiale) inespressi, ma palpabili:

sera d’inverno –
mia madre sorride
dentro gli occhi miei

 

muki haiku, con cesura e sinalefe; sentimenti (pace, gioia nel risveglio, amore per la vita che scorre, attenzione per natura, leggerezza) inespressi, ma palpabili:

appena l’alba –
un treno in lontananza
e un frullo d’ali

Lorena Paris


Ascolta gli Haiku dalla voce di Lorena Paris


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