di LORENA PARIS-
VITERBO- Per questo nuovo Martedì in Poesia, è di scena Maria Clelia Cardona, poetessa nata a Viterbo e che ho già presentato, qualche mese fa, nelle pagine di questa mia rubrica. La poesia che ho scelto per oggi ha per titolo “Il trasloco” ed è una composizione nella quale la Cardona si sofferma su alcuni aspetti del vivere quotidiano, intrecciando i sentimenti del momento.
“La mente è ora come una casa
dopo un trasloco: di te che
l’abitavi restano graffi e chiodi
e rettangoli bianchi.
Tu non accadi più.
Si è intorbidata la luce
nell’usura del pomeriggio.
Stenderò un intonaco opaco
su di te?
O forse nel fuggi fuggi serale
sarà l’avido buio della pietà
a cancellare ogni traccia?”
Maria Clelia Cardona descrive le emozioni di un distacco, dell’ assenza di una persona cara. I pensieri che pervadono la sua mente sono da lei paragonati a ciò che resta di una casa dopo un trasloco, ovvero un luogo disarmonico e spoglio, svuotato di cose e ricordi che lasciano il posto ai sgradevoli segni della mancanza, della vitalità (il non accadere più), dell’appartenenza.
Assenza che provoca tristezza e da cui, peraltro, si desidera, essere liberi. Bella è la sua scelta della metafora “dell’ intonaco scuro da stendere subito o in forse”. Mi piace questa poesia che racconta suggestioni, luoghi e il tempo naturale, nell’arco di un giorno. La luce che si fa pensiero portante: quella chiara del giorno che svela crudamente ciò che rimane dell’assenza, (graffi, rettangoli bianchi, chiodi) e la luce del pomeriggio che si fa più densa e che può “coprire”. Infine, la “non luce” della sera, dove ogni cosa, ogni sentimento, può, o potrebbe, fuggire, non visto, celato dalle ombre del buio.
Rimane un sorta di levità dopo aver assaporato questi versi, pur se annunciano un dispiacere, poiché il messaggio sostanziale che traspare è che la reazione si fa benevola al dolore, grazie a quel leggero e sano disincanto che la accoglie e la descrive.
Per ogni buona nota, segnalo il link del mio precedente articolo dedicato a Maria Clelia Cardona.
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