VITERBO – L’unità operativa di Pediatria dell’ospedale Santa Rosa di Viterbo, diretta da Giorgio Bracaglia, scende in campo nella lotta all’antibiotico resistenza, attraverso un registro locale delle infezioni respiratorie, attivo dal 1 gennaio 2025.
Il confezionamento del registro è stato reso possibile grazie all’acquisizione da parte dell’Azienda sanitaria locale di test diagnostici di terza generazione per i virus dell’influenza A e B, il virus respiratorio sinciziale, principale responsabile della bronchiolite nel primo anno di vita, e per il Sars Cov 2.
“Nelle prime 4 settimane dell’anno, per consuetudine considerate quelle con maggiori infezioni delle prime vie aeree – commenta Giorgio Bracaglia -, i nostri pediatri ospedalieri hanno praticato 154 tamponi nasali nei piccoli pazienti fra tutti quelli giunti in Pronto soccorso, con una positività complessiva di 73, pari al 47,4%, dimostrando un acume diagnostico indubbio. Nel particolare, si sono registrate 48 positività per influenza A e 2 per l’influenza B, 21 positività per il virus respiratorio sinciziale e 2 per il Covid. Il ricovero è seguito solamente in 6 casi di influenza complicata, in 14 lattanti con bronchiolite e 2 nei piccoli pazienti con doppia positività al Covid e all’influenza A. I medici della nostra unità operativa di Pediatria sono riconoscenti alla strategia aziendale che ha messo a disposizione questo utile strumento diagnostico che permette di prescrivere terapie personalizzate e di precisione”.
“L’attivazione del registro – commenta il commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi – oltre che offrire una fotografia reale dei virus che stanno circolando fra i piccoli della Tuscia, principalmente consente un utilizzo minimale di antibiotici per la sicurezza diagnostica in merito all’agente causale. Questo è un risultato importante che possiamo comunicare, anche grazie all’impegno del direttore della Pediatria viterbese, Giorgio Bracaglia, del dottor Federico Mecarini, sempre attento ai possibili risvolti clinici di una epidemiologia locale, e a tutto il team di medici dell’unità operativa di Pediatria”.
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