Il suono martellante dell’SOS squarcia la notte di Roma, il codice morse dell’emergenza è apparso su decine di palazzi e monumenti. Con una videoproiezione nella capitale, SOS MEDITERRANEE lancia la sua campagna “Cambia punto di vista” in quella che ormai è diventata una data simbolica per il soccorso in mare nel Mediterraneo centrale: quella del 3 ottobre, la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza. Nel 2013, infatti, proprio in quella data, un barcone si ribaltò a poche centinaia di metri da Lampedusa, mettendo fine alle vite di 368 persone.
Da allora, a causa anche di un racconto della realtà estremamente distorto, poco è cambiato: nel Mediterraneo si continua a morire. Il nostro mare è la rotta migratoria più letale al mondo. Dal 2016 a oggi, SOS MEDITERRANEE ha salvato oltre 40.000 vite. Ma non basta. Giorno dopo giorno migliaia di persone rischiano la vita in mare, e sempre più spesso chi dovrebbe salvare vite sceglie di ignorare gli SOS o, peggio, ostacola attivamente chi è impegnato nel soccorso.
Le ONG che operano in mare, non solo affrontano difficoltà operative, costi crescenti e ostacoli istituzionali, ma anche una sempre crescente campagna di disinformazione e criminalizzazione. Fake news, pregiudizi e narrazioni dicotomiche e strumentalizzate hanno alimentato un clima di odio e intolleranza, distorcendo la percezione pubblica delle missioni di soccorso in mare e privando le persone che naufragano della loro umanità. Basti pensare che, secondo l’ultimo rapporto OpenPolis, quello relativo al 2023, nonostante migliaia di post online continuino a parlare di “Allarme immigrazione”, gli arrivi in Italia via mare siano stati meno di 160mila e, di questi, poco più del 10% sono avvenuti a bordo di una nave di una Ong.
Al di là del racconto distorto e gonfiato dei numeri del fenomeno, vi è la tendenza stessa a non considerare la disinformazione un problema: secondo i dati del terzo Rapporto Ital Communications-Censis, il 29,7% degli italiani nega l’esistenza delle bufale e pensa che non si debba parlare di fake news, ma di notizie vere che vengono deliberatamente censurate dai palinsesti che poi le fanno passare come false. Tra i negazionisti delle fake news – aggiunge il rapporto – ci sono in particolare i più anziani (35,8% tra gli over sessantaquattrenni).
Uno dei dati forse più interessanti e che maggiormente fotografano l’impatto delle fake news sulla percezione del soccorso in mare e delle migrazioni è tra quelli raccolti dall’ultima indagine di YouGov relativa al 2023: secondo il 51% degli intervistati, le persone migranti sarebbero una minaccia sia dal punto di vista culturale che economico.
Le fake news, la semplificazione dei racconti, la disinformazione e la propaganda hanno giocato un ruolo fondamentale nel creare questa diffidenza che si ferma al primo sguardo, che è incapace di guardare nel profondo, di vedere le persone dietro i numeri, i volti dietro le maschere raccontate dalla politica.
Per questo SOS MEDITERRANEE Italia lancia la campagna “Cambia punto di vista”. Oltre a dei visual che, tramite un’illusione ottica, propongono a un cambio di prospettiva, la campagna invita i cittadini ad entrare in azione, a firmare un appello per mostrare sostegno ai naufraghi e a chi ogni giorno combatte per salvare vite umane.
Per firmare l’appello: https://sosmediterranee.it/sos