Luigi Brutti, servo di Dio. Iniziato il processo di canonizzazione e beatificazione

di FEDERICO USAI

VITERBO– Ieri, presso il palazzo dei Papi si è aperta la sessione della fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione di un giovane di Viterbo, Luigi Brutti morto a Viterbo il 19 agosto 2011. Alla presenza del Vescovo di Viterbo, Lino Fumagalli , il gruppo promotore al completo, formata da don Giorgio Ciucci, delegato episcopale, don Roberto Bragaccini, promotore di giustizia, don Nicola Migliaccio, notaio attuario, dal dottor Nicola Gori, postulatore della causa e dal notaio Filippo Betti, ha dato il via al processo di beatificazione di Luigi Brutti, morto a 26 anni la sera del 19 agosto 2011, lasciando la testimonianza bella di un giovane credente, innamorato di Dio, capace di amicizie vere, che ha dedicato la sua breve vita agli altri, a fianco dei disabili, degli ultimi e di chiunque aveva bisogno.

Nella sala Alessandro IV del palazzo dei papi erano presenti in tanti, sia gli amici di Luigi che i genitori con la sorella. Tra il pubblico, oltre alla sindaca di Viterbo Chiara Frontini, anche molti sacerdoti che lo conobbero e frequentò nella sua breve esistenza, tra questi Don Luca Scuderi e Don Massimiliano Balsi. Le prime fasi di questo processo sono state mandate in diretta streaming grazie a Don Emanuele Germani, direttore dell’ufficio stampa della diocesi.

Era molto commosso il vescovo di Viterbo, Lino Fumagalli, all’inizio della sezione diocesana, specialmente quando ha letto le prime parole che davano inizio al processo di beatificazione. “Quella di Luigi è stata una vita ordinaria, vissuta in modo straordinario” ha affermato. Nei mesi scorsi, Don Luigi Fabbri, vicario del Vescovo, aveva pubblicato e presentato un libro sulla vita e le opere del giovane Luigi Brutti, un giovane di Viterbo vissuto tra le parrocchie del Murialdo e della Sacra Famiglia dedicando la sua breve e giovane vita al prossimo, ai poveri e Gesù Cristo.

Oltre 18 diari ritrovati che sono l’eredità più preziosa, saranno poi pubblicati e che sono una enorme risorsa umana e spiritualità per tutti. Per Luigi Brutti, la Santa Sede attraverso il dicastero delle cause dei santi, ha dato parere favorevole all’apertura della fase diocesana, da oltre un anno si è formato un gruppo di preghiera per mantenere viva la memoria di Luigi, per diffondere la sua conoscenza e non disperdere la sua eredità umana e spirituale; in questi anni è stato redatto un libro, presentato un cortometraggio sulla vita e sono in corso incontri di preghiera periodici con una massiccia presenza di fedeli e amici di Luigi. E’ stato aperto un sito internet e una pagina facebook e Instagram a lui dedicato.

“Per iniziare una causa di canonizzazione – come ricorda il testo emanato dalla santa sede – occorre che passino almeno 5 anni dalla morte del candidato. Ciò per consentire maggior equilibrio ed obiettività nella valutazione del caso e per far decantare le emozioni del momento. Tra la gente deve essere chiara la convinzione circa la sua santità (fama sanctitas) e circa l’efficacia della sua intercessione presso il Signore (fama signorum)”.

Ieri sera alle 18,30 in punto, ad iniziare l’istruttoria che descriviamo di seguito:  è stato  il vescovo Fumagalli  con il gruppo promotore (Actor Causae): diocesi, parrocchia, congregazione religiosa, associazione, tramite il postulatore ha chiesto al vescovo l’apertura dell’istruttoria. Il vescovo, ottenuto il nulla osta della Santa Sede, ha costituito un apposito Tribunale diocesano. Davanti al tribunale i testimoni ora saranno chiamati a riferire fatti concreti sull’esercizio, ritenuto eroico, delle virtù cristiane, e cioè delle virtù teologali: fede, speranza e carità, e delle virtù cardinali: prudenza, giustizia, temperanza, fortezza, e delle altre specifiche del proprio stato di vita. Inoltre, si dovranno raccogliere tutti i documenti riguardanti il candidato. Da questo momento gli compete il titolo di Servo/a di Dio.

Terminata l’istruttoria diocesana, gli atti e la documentazione passano alla congregazione delle cause dei santi. Qui viene confezionata la copia pubblica, che serve per l’ulteriore lavoro. Il postulatore, residente a Roma, segue sotto la direzione di un relatore della congregazione, la preparazione della positio cioè della sintesi della documentazione che prova l’esercizio eroico delle virtù. La positio viene sottoposta all’esame (teologico) dei nove teologi che esprimono il loro voto. Se la maggioranza dei teologi è favorevole, la causa passa all’esame dei cardinali e dei vescovi, membri della congregazione. Questi tengono le riunioni due volte al mese. Se il loro giudizio è favorevole, il prefetto della congregazione presenta il risultato di tutto l’iter della causa al Santo Padre che concede la sua approvazione ed autorizza la congregazione a redigere il decreto relativo. Segue la lettura pubblica e promulgazione del decreto.

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