VITERBO- Per la terza annualità consecutiva, riparte anche in questo anno accademico e scolastico 2024-2025 il PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) intitolato “Tuscia Farnesiana. I luoghi, gli oggetti, la memoria”. Animato dal desiderio di diffondere al pubblico della scuola secondaria di II grado i risultati dei progetti di ricerca in itinere sul mondo culturale farnesiano, il PCTO nasce dalla proposta di un gruppo di docenti dell’Università della Tuscia che operano da tempo nell’ambito dei corsi di laurea in Beni culturali (Paolo Marini, Enrico Parlato, Paolo Procaccioli, Fausto Nicolai, Pietro Giulio Riga). Le scuole coinvolte con varie classi sono quest’anno il Liceo Buratti di Viterbo (docente coordinatrice Francesca Pandimiglio), l’IIS Farnese di Vetralla (docente coordinatrice Giorgia Basile) e l’IIS Meucci di Ronciglione (docente coordinatore Mauro Testa).
Il progetto si propone di richiamare l’attenzione della popolazione scolastica, e attraverso di essa della cittadinanza intera, sulla memoria relativa ai Farnese che è disseminata nel territorio viterbese e lo caratterizza in profondità. Ciò nella piena consapevolezza che, nonostante i Farnese siano uno dei fattori che hanno segnato più a fondo la storia, la cultura e il territorio stesso della Tuscia basso-medievale e della prima età moderna fino a essere percepiti come suo tratto identitario, quello stesso territorio sembra ancora condannato a una visione localistica e frammentata della dinastia e della sua storia. Con riflessi di rilievo nella percezione della natura e del valore di lasciti che oggi, al di là di alcune eccezioni, possono risultare di difficile lettura.
In questa prospettiva ciascuno dei molti palazzi, ville, chiese, strade e parchi sparsi in oltre trenta località del Viterbese a comporre un peculiare patrimonio urbanistico-architettonico, figurativo, naturalistico, può diventare obiettivo di una ricerca condotta in sintonia tra scuola e università con il fine di imparare a leggere non solo il dato tecnico e artistico relativo al singolo monumento, ma anche la storia politico-sociale e culturale che vi si rispecchia.
Attraverso un programma di lezioni preparatorie e di sopralluoghi sul campo con visite al Palazzo Farnese di Caprarola e ai contesti farnesiani del centro storico di Viterbo, il PCTO coinvolgerà gli studenti in percorsi di approfondimento a partire dall’analisi di singoli oggetti selezionati tra i moltissimi che nel territorio documentano la presenza della dinastia Farnese. Il progetto consentirà così di attivare, ricomponendole di volta in volta a partire da un particolare oggetto e interpretandole ciascuna come chiave d’accesso all’oggetto stesso, le molte competenze (in particolare quelle storiche, storico-artistiche e letterarie) proposte nei vari percorsi formativi. Al tempo stesso, contribuirà ad accrescere negli studenti la capacità di lettura del territorio in cui vivono e della sua natura sedimentata, unendo idealmente le valenze disciplinari della conoscenza a quelle sociali della responsabilizzazione. Nella consapevolezza che la conoscenza è il momento primo e fondamentale della tutela del patrimonio culturale, in particolare di quella tutela diffusa che è un’assunzione di responsabilità civica da parte delle comunità.
Se come scuola, come università e come territorio si riuscirà a dare seguito anche in futuro al progetto, c’è ragione di credere che all’obiettivo primario dell’acquisizione di conoscenza e consapevolezza si potrà unire quello altrettanto ambizioso di un rilancio di interesse che alla Tuscia farnesiana, e più in generale alla Tuscia, restituirà rafforzato e potenziato uno dei suoi tratti identitari più forti.
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