Maltempo, agricoltura nella Tuscia in ginocchio: Agri Viterbo chiede un tavolo in Prefettura e Provincia

VITERBO – “L’agricoltura nella Tuscia è in ginocchio. Il maltempo incessante che da mesi imperversa in provincia, gli eventi climatici estremi e gli allagamenti nei campi, stanno provocando danni irreparabili alle nostre colture, per questo motivo come sindacato degli imprenditori agricoli abbiamo richiesto un tavolo alla prefettura e alla provincia di Viterbo per trovare soluzioni condivise che possano fronteggiare la grave crisi che si sta verificando sul nostro territorio”.

A lanciare la proposta è Giovanni Pira, presidente di Agri Viterbo, che dopo aver raccolto il grido di dolore degli agricoltori ha deciso di richiamare la politica ad azioni concrete.

“Non bastava la siccità dello scorso anno a penalizzare le nostre colture – ha rimarcato – da mesi ormai siamo alle prese con le temibili bombe d’acqua che provocano danni a noccioleti, oliveti, al grano, così come a frutta e verdura. In più l’eccessiva umidità dovuta alla difficoltà del terreno di drenare l’acqua piovana sta favorendo l’insorgenza di patologie e muffe che deprimono i raccolti obbligando gli agricoltori ad ulteriori interventi”.

“La situazione è allo stremo – continua Pira – e l’agricoltura di questo passo sarà prossima al baratro. Gli agricoltori oggi producono a 10, ma vengono pagati al ribasso, non riuscendo così a sostenere le spese fisse di gestione, gonfiate dall’aumento costante di concime, carburante e costi energetici. Ritengo, per questo, urgente e improrogabile – conclude – un intervento della politica che possa sostenere le imprese e gli agricoltori, per ridare una boccata di ossigeno a questo settore che, da tempo, chiede aiuto a gran voce.
Le nostre richieste al prefetto Antonio Cananà e al presidente Alessandro Romoli sono state già inoltrate. A breve dovremmo incontrare il presidente della provincia, mentre l’incontro con la prefettura si terrà nel mese di luglio durante il tavolo periodico sull’agricoltura.
E’ nostra intenzione richiedere lo stato di emergenza, come misura idonea ad attivare i giusti interventi a favore degli agricoltori di questo territorio”.

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