Marco Delle Monache, pastore della chiesa evangelica battista “La Vera Vite”: “Il decreto Natale impedirà di celebrarlo a molti credenti in Italia”

MONTEFIASCONE (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Il “Decreto Natale” impedirà di celebrare proprio il Natale a molti credenti in Italia “Il Decreto Legge emanato dal Governo nella serata del 18 dicembre di fatto sancisce, in mancanza di deroghe, la impossibilità di partecipare alle celebrazioni religiose del Natale a molti credenti che non siano di professione cattolica”. Sono queste le parole di Marco Delle Monache, Pastore della Chiesa Evangelica battista “La Vera Vite” di Montefiascone (VT) a margine dell’ultimo provvedimento governativo atto a limitare la pandemia.
“Il Natale – afferma il pastore – è un momento speciale per tutti i credenti cristiani, di qualsiasi confessione si tratti: cattolici, evangelici, protestanti ecc., tanto è vero che nella conferenza stampa il Primo Ministro ha incluso nei motivi validi per lo spostamento anche la possibilità per i cattolici di recarsi nelle chiese per le messe.
Se questo può essere relativamente semplice per chi appartiene alla chiesa cattolica, dove in ogni città esistono più chiese, non lo è per chi è credente cristiano ma di una confessione differente dalla cattolica. Le chiese evangeliche e protestanti sul territorio italiano, sono “sporadiche come mosche bianche”, tanto che i credenti di queste confessioni sono costretti a ‘migrare’ di comune in comune (e talvolta di regione in regione) per poterne frequentare una.“Fissare per il giorno 25 Dicembre il divieto di spostamento tra comuni, significa, per gran parte dei credenti che frequentano le chiese evangeliche e protestanti italiane, impedirne di fatto la possibilità di recarsi nella propria comunità evangelica (non tutte lo celebrano, ma molte lo fanno) sia il giorno di Natale sia domenica 27 dicembre (come pure domenica 3 gennaio) per celebrare il ricordo della venuta di Cristo in terra.”
“Comprendiamo ed apprezziamo – prosegue il Pastore – i motivi di ordine sanitario che animano il DDL, ma bisogna tenere conto che la Costituzione, agli articoli 19 e 20, assicura a ciascuno la possibilità di ‘… professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma… e di esercitarne in privato o in pubblico il culto…’ e che tali culti ‘…non possono essere causa di speciali limitazioni legislative…’. Avevamo già inviato il 4 Dicembre una PEC al nostro Presidente del Consiglio, e a svariati politici di maggioranza ed opposizione, dove elevavamo una ‘supplica’ affinché venisse permesso ai credenti evangelici di poter attendere ai culti natalizi, così come potranno farlo i credenti cattolici.”
“Non vogliamo essere ‘disobbedienti’ alle autorità- conclude il Pastore – alle quali , secondo quello che è scritto nell’Epistola di S.Paolo ai Romani , dobbiamo essere sottomessi, ma non possiamo neppure dimenticare il comandamento del Vangelo che esorta a ‘non abbandonare la comune adunanza’. Attendiamo di leggere il DDL nella sua interezza, e magari in una FAQ che corregga quello che , di fatto, appare, in mancanza di correttivi, come una discriminazione su base religiosa”.

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