Massimare per formare la Giurisprudenza, all’Unitus si affronta la “sfida della massimazione”

VITERBO – Da una proficua collaborazione tra il corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Tuscia e il Tribunale di Viterbo, iniziata durante la presidenza di Maria Rosaria Covelli, per avviare gli studenti a un tirocinio formativo è stata realizzata una rassegna ragionata delle sentenze del Tribunale di Viterbo (in parte già pubblicata sul sito istituzionale del Tribunale). Nella rassegna alcuni magistrati hanno evidenziato le loro decisioni più rilevanti e supportato gli studenti e i neolaureati nella redazione delle massime giurisprudenziali che saranno utilizzate dagli avvocati e dagli stessi magistrati nelle loro decisioni future. La professoressa Gina Gioia, per l’ambito civilistico, e la professoressa Rosa Ruggiero, per l’ambito penalistico, docenti del Corso di Giurisprudenza hanno preparato studenti e neolaureati per intraprendere la sfida della massimazione, supervisionandone le attività. Il progetto ha portato a Viterbo numerosi magistrati dell’Ufficio del Massimario della Cassazione, che hanno dato indicazioni e utili consigli ai provetti massimatori. L’iniziativa, supportata dalla Fondazione Carivit, in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia, ha permesso l’istituzione di borse di studio per studenti e neolaureati. In veste di Capofila per il Centro Italia del progetto nazionale ‘Giustizia agile’, il Corso di laurea in Giurisprudenza ha già dato un ottimo esempio di come possa essere realizzato l’Ufficio per il processo.

Domani 7 aprile nell’aula magna del Complesso di San Carlo, Via S. Carlo 32, il Magnifico Rettore Stefano Ubertini, Maria Rosaria Covelli, Capo dell’Ufficio dell’Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia, e l’attuale Presidente f.f. del Tribunale Eugenio Turco, presenteranno l’evento “Massimare per formare la Giurisprudenza”, interverranno alcune autorità locali, i magistrati impegnati nel progetto, i neolaureati impegnati nella massimazione e gli studenti che lo saranno in futuro.

 

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