Maxi rissa al Sacrario: confermati i domiciliari per i tre arrestati

di REDAZIONE-

VITERBO – Per le tre persone coinvolte nella massiccia rissa al Sacrario sono state confermate agli arresti domiciliari, ma questa volta con l’aggiunta di braccialetti elettronici. Tra di loro, due viterbesi di 35 e 46 anni e un 33enne di origini afghane, tutti con precedenti penali, sono accusati di rissa e lesioni aggravate. Tuttavia, l’accusa di tentato omicidio nei confronti del 46enne è stata revocata, dopo che si era ipotizzato che avesse cercato di investire il 33enne con la sua auto.

La rissa, avvenuta al Sacrario e caratterizzata da pugni e colpi di mazza da baseball e martello, ha causato ferite che hanno richiesto cure mediche per i tre arrestati, che sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Belcolle. Sette giorni di prognosi per il 33enne e il 46enne, mentre il 35enne ha riportato tre giorni di prognosi.

Durante l’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari Giacomo Autizi, che ha confermato gli arresti, i tre hanno sostenuto di aver agito per proteggere i propri figli. Le indagini coordinate dalla pm Paola Conti hanno rivelato che la rissa è stata scatenata da motivi futili tra due famiglie. Quattro persone sono state denunciate, tra cui donne e un minorenne che avrebbe impugnato un casco durante l’aggressione.

L’episodio, avvenuto il 26 aprile in piazza Martiri d’Ungheria, è iniziato con una lite tra adolescenti e si è trasformato in una violenta rissa con l’intervento di parenti e familiari armati di bastoni e mazze da baseball. Le forze dell’ordine sono intervenute per sedare gli animi e riportare la calma, sequestrando la macchina coinvolta nell’incidente e gli strumenti utilizzati nella rissa.

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