di SIMONE CHIANI-
MERAVIGLIE DELLA TUSCIA – Situata a pochi passi dalla città di Viterbo, affacciata su una meravigliosa vallata condita dalle acque dei torrenti Acquarossa e Vezzarella, sorge un’antica città che in età romana ha avuto un’altissima rilevanza, la quale diede peraltro i natali a figure come Marco Otone e Flavia Domitilla (madre di Tito e Domiziano): Ferento (prima città etrusca).
Nelle vicinanze delle rovine è infatti possibile osservare una scritta che recita “Civitas splendissima”, riferendosi proprio alla importante città di Ferento.
Questo sito archeologico-paesaggistico non ha bisogno di particolari presentazioni. Quello che non tutti sanno è che intorno alle già notevoli rovine romane del sito, si trova, nascosta sotto terra e tra la natura selvatica, una quantità inimmaginabile di altre rovine, inaccessibili e inqualificabili per via della mancanza di fondi appropriati. A meno che, un giorno, un grande investitore non decida di far rinascere l’antica Ferento, gran parte del suo abitato è destinato a rimanere nascosto.
La meraviglia nella meraviglia del sito osservabile, comunque, è l’antico teatro che domina il luogo, scoperto e reso fruibile (utilizzato ancora oggi per spettacoli) dal “re archeologo” Gustavo VI Adolfo di Svezia.
Intorno all’antica città si possono anche visitare alcune necropoli, come quella di Procoietto (risalente al III secolo a. C.) e quella di Poggio della Lupa (circa un secolo più recente dell’altra).
Il sito è trattato a dovere dall’associazione culturale che se ne occupa, e viene utilizzato per numerosi, evocativi eventi di rievocazione storica e altro ancora.
Come raggiungere il luogo: