Meraviglie della Tuscia: il Pozzo del Diavolo sul Monte Venere

di SIMONE CHIANI-

MERAVIGLIE DELLA TUSCIA – Cornice è il Monte Venere, sebbene in realtà il protagonista di questo testo non sia il Monte in sé, di cui si renderà tuttavia necessario parlare, bensì il cosiddetto “Pozzo del Diavolo” (o “Grotta Pozzo del Diavolo”), che si trova a pochi passi da una delle tre cime dell’altura.

Affrontando questo argomento sono necessarie alcune premesse; come molti ma non tutti sanno, il Lago di Vico è un lago di origine vulcanica: ciò comporta il fatto che, attorno a sé, abbia ancora tante tracce di questa intensa attività geologica. L’antico vulcano, chiamato “Vulcano di Vico“, cominciò la sua attività circa 800mila anni fa, continuandola per almeno altri 700mila. Di tutte le eruzioni, succedutesi nel lungo periodo di tempo in zone e modi diversi, il Monte Venere fa parte proprio dell’ultima: il suo ruolo, nel vulcano, è detto dagli speleologi di “cono piroclastico” (un’altura dalla forma conica costituita dall’accumulo di cenere vulcanica e lapilli eruttati dal cratere posto in “cima”). Faggeta

La grotta di cui trattiamo oggi, quella del “Pozzo del Diavolo”, si è impostata all’interno proprio di queste rimanenze di colate laviche, e risulta essere al momento l’unico esempio di cavità vulcanica nell’intera Regione Lazio, nonostante in questa l’attività vulcanica sia stata assolutamente diffusa. Si tratta, all’apparenza, di una grossa e insolita voragine, la quale al suo interno nasconde delle meravigliose sculture naturali. Il terreno è ricoperto da numerosi massi e lastroni sconnessi e che rendono abbastanza complicata la perlustrazione, mentre la volta e le pareti sono lisce, formate da blocchi di basalto scuro con spigoli vivi. Secondo ipotesi complicate da corroborare per via della senilità del sito, le grotte si sarebbero formate per contrazione del fuso magmatico a seguito della sua solidificazione.

pozzo-del-diavolo

L’escursione verso questo luogo, quando possibile, è consigliata non solo per la voragine in sé, ma soprattutto per l’itinerario da seguire: si deve passare infatti attraverso una Faggeta detta “Depressa” perché insolitamente sorta a un’altezza s.l.m. meno elevata del normale (di solito, i faggi preferiscono altitudini come 1000-1200m, mentre questa si trova, solo nell’apice, a 835m), che è davvero piacevole da visitare. La flora e la fauna sono caratteristici e, in base al periodo dell’anno, si possono osservare toni di colore davvero variegati. Ma non finisce qui: è bene sapere che in zona furono trovati reperti di era neolitica e (probabilmente) etrusca, probabilmente perché la grotta veniva usata come luogo di culto per venerare le divinità.

Sul luogo è presente infine una leggenda: si dice che Ercole, preso dall’ira, conficcò con la sua infinita potenza una mazza nel punto in cui oggi possiamo vedere il Pozzo, generandolo: lo stesso eroe in seguito, estraendola, avrebbe causato uno sgorgamento di un enorme flusso d’acqua dall’interno causando, appunto, la nascita del Lago di Vico.

Come raggiungere il luogo:

https://goo.gl/maps/FGzjz6EDWnE4gaVk6
Grotta “Pozzo Del Diavolo”
01032 Caprarola VT
Per sapere dove parcheggiare l’autovettura e da dove comincia il percorso, cliccare sul seguente link:
https://goo.gl/maps/2SytgejeJWyJhm7U9

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