Migrazione: minori non accompagnati, interviene la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Lazio

Monica Sansoni: “Ovunque siano coinvolti soggetti minori, questi necessitano di speciale attenzione. Nel Lazio aumenteremo il numero dei tutori, con nuovi corsi di formazione”

 Cresce il fenomeno dei giovani migranti non accompagnati, ragazzi e ragazze al di sotto dei 18 anni giunti sul suolo italiano senza qualcuno che si occupi legalmente di loro. Oltre al dramma della migrazione, anche il problema di non avere poi nessun adulto di riferimento che ne tuteli e rappresenti le necessità.

Nei primi mesi del 2023 – evidenzia l’Autorità nazionale garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) – è quasi triplicato il numero dei minori stranieri sbarcati in Italia senza adulti di riferimento: sono 1.965 mentre nello stesso periodo dello scorso anno erano 737. Senza dimenticare che in Italia esiste una normativa molto attenta alla protezione di questa categoria fragile, al fine di concorrere a evitare una vera e propria carenza di tutela verso i giovani stranieri presenti nella Regione Lazio, la Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, Monica Sansoni, si è prontamente attivata.

“In questi giorni, è mio dovere ricordare a chi è preposto ad assumere delle decisioni – dichiara la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni – che ovunque siano coinvolti soggetti minori questi necessitano di speciale attenzione. Ed è per tale ragione, che per quanto di stretta competenza – aggiunge la Garante – lo scorso dicembre abbiamo concluso un percorso formativo che ha formato 42 aspiranti tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, i cui nominativi sono stati poi trasmessi al Tribunale dei Minorenni di Roma al fine della loro iscrizione all’Elenco dei tutori volontari, istituito e tenuto presso il Tribunale stesso. Partiremo a breve, dopo aver già acquisito nuove candidature – prosegue la Garante –, con un nuovo corso di formazione sempre in tale direzione, che si terrà, analogamente a quello di cui prima, presso l’Istituto di studi giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”, in forza di una convenzione stipulata con tale Istituto.”.

“Con la figura del tutore volontario dei minori stranieri non accompagnati – dichiara Monica Sansoni – si intende proteggere il superiore interesse di minori soli che, per i percorsi di vita e migratori intrapresi, sono particolarmente vulnerabili. Si intende inoltre perseguire tre obiettivi importanti: integrare chi arriva nelle nostre città, aumentare la sicurezza per i cittadini italiani, perché solo integrando è possibile ridurre la criminalità organizzata e, non ultimo, vigilare sui centri di accoglienza”.

“Sul tema minori – conclude la Garante – intendo inoltre avviare, sempre in attuazione della ricordata Convenzione stipulata con l’Istituto Jemolo, percorsi formativi per altre figure previste dalla Convenzione stessa e, in particolare, per i tutori volontari dei minori italiani presenti sul territorio regionale che, nemmeno a dirlo, necessitano parimenti, sia pure con sfumature diverse rispetto ai minori stranieri, di altrettante forme di tutela nonché per curatori speciali del minore, altra figura questa estremamente importante, anche alla luce della recente riforma che l’ha interessata. In tale ultima ottica, la formazione specifica di questa figura professionale potrebbe metterci anche nelle condizioni di istituire e tenere un elenco a cui iscrivere i soggetti formati e costantemente aggiornati, da mettere a disposizione dell’autorità giudiziaria ai fini delle relative nomine”.

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