ROMA – “Apprendiamo con sconcerto la notizia per la quale un pregiudicato, detenuto nel carcere di Rebibbia, sia stato intercettato da un telefono cellulare procuratosi illecitamente, mentre profferiva minacce di morte nei confronti di un appartenente al Corpo di Polizia Locale di Roma che aveva contribuito al suo arresto durante un servizio di istituto presso il campo nomadi di Gordiani – dichiara Gabriele DiBella, Segretario Provinciale Ugl Enti Locali- I gravi contenuti delle intercettazioni evidenziano ancora una volta come gli appartenenti al Corpo risultino sovraesposti per la loro incolumità, nell’esercizio del proprio dovere, senza tutele, dovute a carenze gestionali per quanto riguarda le attività operative che, in passato, vedevano una maggiore attenzione da parte del Comune e della Dirigenza. Siamo passati dell’efficienza dei protocolli operativi del Comandante DI Maggio, che prevedevano continui controlli all’interno e all’esterno dei campi nomadi, a meri servizi di portierato che espongono il personale della P.L. a diventare bersaglio della delinquenza. Chiediamo al Prefetto di Roma, Dott. Lamberto Giannini di portate questi gravi episodi all’attenzione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza al fine di attivare tutti i dispositivi di tutela nei confronti del collega e dei suoi familiari. E’ inoltre dovere del Sindaco Gualtieri, portare in giunta la costituzione di parte civile nei confronti di chi si è abrogato la libertà di minacciare un appartenente del Corpo”
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